E’ TUTTO SPIEGATO: LA TOGA ANTI-FONTANA ERA NEL CLAN PALAMARA

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Vi chiedete come mai i magistrati indaghino chi ha regalato migliaia di camici ai propri medici, e non chi, invece, ha pagato milioni di euro mascherine inesistenti a società fantasma?

E’ tutto chiaro:

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Ora parla Attilio Fontana. Il governatore ha risposto alle accuse davanti al Consiglio regionale della Lombardia. La vicenda è quella dell’indagine sui camici forniti alla regione. “Ho riflettuto molto sull’opportunità di intervenire oggi, soprattutto per la preoccupazione di dare un’ulteriore cassa di risonanza per polemiche che ritengo sterili, strumentali e lesive della mia persona e dalla carica che ricopro”, ha esordito Fontana in aula. “Ho deciso di venire qui per voltare pagina e con la volontà di andare oltre per affrontare le sfide e opportunità che ci aspettano”.

Una sorta di arringa, quella di Fontana, accompagnata dai numerosi e convinti applausi della maggioranza. Un intervento in cui il leghista ha ripercorso anche i lunghi mesi dell’emergenza coronavirus. Sulle ultime vicende ha chiosato: “Sono convinto che giorno dopo giorno la verità verrà a galla”, ha aggiunto. Infine si è tolto un sassolino dalla scarpa: Quando sono andato in video con la mascherina, gli inquisitori che allora criticavano come eccessive queste prese di posizione sono stati feroci critici per denunciare lentezze con l’aggravarsi della situazione. Quello che è successo nei giorni successivi rimarrà scolpito nella memoria”, ha sottolineato.

“Non posso tollerare che si dubiti della mia integrita’ e di quella dei miei familiari”, ha aggiunto. “Il mio coinvolgimento, se di coinvolgimento si puo’ parlare, è quello qui illustrato, nulla di piu’ ne di meno, se non il fatto che regione Lombardia non ha speso un euro per i 50mila camici”, ha sottolineato. Poi una bordata a chi da mesi compie una campagna denigratoria nei suoi confronti, ovvero Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio e Report, da cui è scaturita l’indagine. Pur senza citarli, Fontana ha puntato il dito, affermando che la vicenda è stata “divulgata dalla più faziosa informazione”.

E a difenderlo, fuori dall’aula, anche Matteo Salvini. O meglio, più che una difesa è un chiaro attacco alla magistratura, quello del leader della Lega. Intercettato dai giornalisti de L’aria che tira, il programma del mattino in onda su La7, Salvini commenta la vicenda con toni tranchant: “Surreale, è la prima indagine per un regalo”. Dunque, l’ex ministro dell’Interno ribadisce: “Essere indagati per una donazione di migliaia di camici agli ospedali lombardi è qualcosa di surreale”, conclude. Dito puntato contro i magistrati.




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