Un richiedente asilo somalo che ha violentato e molestato sessualmente due bambini di 11 e 12 nella città svedese di Upplands Väsby è stato arrestato dai cittadini.

Nel novembre dell’anno scorso un bambino di 12 anni era stato minacciato con un coltello e violentato. Dopo essere stato stuprato, il bambino aveva offerto all’assalitore la sua paghetta settimanale per lasciarlo libero. Il sospettato prese i soldi e lasciò andare il bambino.
La polizia, come ormai accade in tanti Paesi europei quando si parla di immigrati, aveva indagato in modo poco incisivo.
Alcune settimane dopo, un bambino di 11 anni era così stato aggredito nella stessa città. Dallo stesso profugo.
Stavolta la vittima era riuscita a fuggire e correre a casa dai genitori. I genitori non solo avevano chiamato la polizia, ma consapevoli che non avrebbero fatto nulla, erano usciti e avevano dato la caccia al pedofilo africano: preso.
Il sospettato di 16 anni è cittadino della Somalia ed è arrivato in Svezia nel 2017 insieme alla sua famiglia. I famosi ‘corridoi umanitari’.
È sospettato di aver commesso 35 crimini diversi, tra cui assalto, minacce e furto con scasso. Era stato persino preso in carico dai servizi sociali, nonostante ciò era in grado di violentare e aggredire sessualmente due bambini.
Grazie alle prove del DNA è stato incastrato.
Ora è accusato di stupro di un bambino, molestie sessuali e minaccia illegale. Come parte dell’accusa, il suo stato mentale sarà valutato da uno psichiatra.

Evviva l accoglienza…. Li manderei tutti a casa della BruttaNova e della Boldracca… A loro farebbe piacere farsela con queste scimmie retrograde…