Ieri la notizia:
Coronavirus, vaccino non serve: farmaco da 6 euro guarisce i pazienti
In realtà, in Italia, molti avevano già intuito che il cortisone potesse essere utile nella cura al coronavirus.

Nella forma più grave e spesso letale del Covid-19, infatti, un ruolo fondamentale lo gioca il processo infiammatorio e la sua esasperazione, la cosiddetta tempesta di citochine. In pratica il virus arriva, sedimenta qualche giorno, poi scatena nell’organismo una reazione infiammatoria tale da provocare polmoniti drammatiche e, a volte, la morte.
Il fatto è che due mesi fa, Roberta Ricciardi, responsabile del Percorso Miastenia dell’Ospedale Cisanello di Pisa, e Piero Sestili, professore ordinario di Farmacologia a Urbino, insieme ad altri 50 colleghi, avevano inviato una lettera a Roberto Speranza per invitarlo a cambiare strategia nella lotta al coronavirus.
Invece di puntare sulle terapie intensive, scrivevano, meglio affidarsi al cortisone con l’uso del desametasone, prprio il farmaco studiato a Londra. La lettera, spedita il 24 aprile, venne consegnata anche a due parlamentari di maggioranza e al viceministro Pierpaolo Sileri. Ma il ministero non rispose mai all’appello.
Costava e costa solo 6 euro. Troppo poco. Meglio lasciare che l’epidemia ammazzasse qualche migliaio di italiani in più così da rendere necessario un investimento massiccio nel vaccino.
Dopo il plasma iperimmune è la seconda cura che è stata boicottata dal governo. Motivo?
Certo che ha fatto finta di nulla, doveva comprare i vaccini di Bill Gates…