Dalai Lama sovranista: “Quando immigrati sono troppi bisogna dire basta”

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Anche in questi giorni, con l’Italia piegata da una devastante crisi sociale, Bergoglio e i suoi, tra un investimento a Londra e l’altro, hanno come sempre parlato di accogliere il mondo in Italia.

Oggi:

Papa Francesco all’Angelus: “Siamo tutti responsabili della sorte dei migranti”

#Papa Francesco all’Angelus: “Siamo tutti responsabili della sorte dei migranti”

Posted by Agenzia Vista on Sunday, June 14, 2020

Il Papa all’Angelus ha lanciato un appello affinché cessino le violenze in Libia e perché la comunità internazionale si occupi dei migranti. “Seguo con apprensione e anche con dolore la drammatica situazione in Libia” ed “esorto gli organismi internazionali e quanti hanno responsabilità politiche e militari a rilanciare con convinzione e risolutezza la ricerca di un cammino verso la cessazione delle violenze”.

Sui migranti: “Invito la comunità internazionale a prendere a cuore la loro condizione”, “c’è crudeltà”, “tutti abbiamo responsabilità”.

Un disco rotto. Un gran rompipalle.

Ma il pensiero di Bergoglio sull’accoglienza è condiviso da altre autorità religiose mondiali? No. E non solo all’interno della Chiesa cattolica.

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Certamente no da Sua Santità il Dalai Lama, al secolo Tenzin Gyatso, che conosce anche troppo bene i danni dell’immigrazione.

Il suo popolo li vive sulla propria pelle da mezzo secolo, da quando la Cina ha invaso il Tibet e ha iniziato un’opera di genocidio etnico e culturale attraverso l’immigrazione di cinesi etnici.

Ci sono infatti due tipi di genocidi: quello più diretto, che consiste nello sterminare un popolo, ma è ormai troppo ‘volgare’ e anche gli stolti ne comprendono gli effetti. C’è poi quello più subdolo, e consiste del rendere insignificante un popolo rendendolo minoranza a casa propria, attraverso l’immissione di masse di immigrati. E’ il genocidio 2.0 che piace tanto ai nostri politici, perché non hanno bisogno di ‘sporcarsi le mani’ con il sangue del popolo.

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Ecco che durante un incontro con i giornalisti a Pomaia, dove era in visita alla comunità buddhista, ai giornalisti che sparavano in una sua dichiarazione pro-accoglienza, rispose: “Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore“.

Detto da un uomo che è dovuto fuggire da una persecuzione reale, ha un’enorme rilevanza.

Così, sull’emergenza clandestini nel Mediterraneo, spiegò: “Non è possibile pensare – ha aggiunto – che sia sufficiente l’accoglienza a risolvere il problema.

Serve quindi un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace“.

E non fu né la prima né l’unica volta che il buon Tenzin sorprese chi non conosce il suo pensiero riguardo l’immigrazione.

Anche per Tenzin Gyatso, il Dalai Lama dei tibetani, l’identità conta. E’ l’unica cosa che conta.




4 pensieri su “Dalai Lama sovranista: “Quando immigrati sono troppi bisogna dire basta””

  1. Ill.ma Eminenza Lama, Lei infrange il cuore di chi l’ha sempre ammirata, osannata e seguita dovunque conducesse il suo sentiero benedetto da infinita bontà e da luce di immensa saggezza. Le porte degli uomini di buona volontà dovrebbero essere sempre aperte per l’arrivo di pellegrini davvero provati perchè vittime della mala sorte. Nessuno decide dove nascere e i cicli della reincarnazione non guardano in faccia a nessuno. Sia piú pio e benedica l’Italia affinchè le sue infinite risorse e la sua magnanimità durino in eterno. Benedica altresí i futuri numerosi arrivi grazie al mare caldo e calmo dono dell’Onnipotente.

    1. queste frasi mi ricordano vagamente la figura di Joséphine F. Baker …. magari chi le scrive nascosta sotto il solito puerile anonimato sarà una sua discendente………….

  2. Anche il vero Cristianesimo dice le stesse cose del Dalai Lama, ma quello dell’Argentino al Vaticano è solo una versione adulterata intrisa di marxismo.

I commenti sono chiusi.