Coronavirus, immigrato infetto lasciato entrare in Italia: sbarcato era negativo, poi positivo

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Notizia che ha dell’incredibile. A febbraio, un immigrato è arrivato in Italia febbricitante. Gli è stato fatto il tampone che è risultato negativo. Nonostante avesse la febbre lo hanno lasciato entrare e muoversi liberamente senza un secondo tampone. Alcune settimane dopo, lo ritrovano, sempre con la febbre, e questa volta risulta positivo. Criminali.

La zona è la stessa di Fondi, che oggi è zona rossa chiusa in entrata e uscita. L’ha portato lui lì? Con questi controlli non meravigliamoci di quello che sta accadendo in Lombardia e nel resto d’Italia.

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In visita da parenti a Cellole risulta positivo al Covid-19. Denunciato e messo in quarantena. E’ quanto accaduto ad un giovane indiano, S. V. residente a Pontinia, in provincia di Latina, in ‘trasferta’ in Campania per far visita ad alcuni familiari residenti a Cellole.

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L’immigrato era rientrato dall’India nella prima metà del mese di febbraio. Al rientro in territorio italiano era in uno stato febbrile ‘sospetto’. Sottoposto a tampone orofaringeo nella Regione Lazio l’esito fu negativo e proseguì così la sua ‘mobilità’ sul territorio.

Contravvenendo alle imposizioni governative sul limitare gli spostamenti al fine di evitare la diffusione del Covid-19, si è recato presso alcuni familiari residenti a Cellole, febbricitante.

Visti i sintomi è stato sottoposto nuovamente al tampone orofaringeo che ha evidenziato una positività al Covid-19. Attualmente si trova in quarantena presso l’abitazione dei propri familiari nel comune cellolese. Alla riscontrata positività del giovane indiano sono stati posti in quarantena i familiari e si ricostruisce la cerchia dei possibili contatti ad opera degli agenti della polizia municipale cellolese.

Nemmeno i tamponi sa fare Zingaretti, visto che è altamente improbabile




8 pensieri su “Coronavirus, immigrato infetto lasciato entrare in Italia: sbarcato era negativo, poi positivo”

  1. Luigi… al ritmo attuale noi di morti, solo in Italia, ne vedremo 50 mila entro la fine di aprile, la balla dell’influenza come un’altra non si poteva sentire prima, ora fa solo orrore.

    1. Abbi pazienza, Marte Untore, ma è verosimile che tutti noi abbiamo il coronavirus come 100 altri virus in corpo, solo che sono inerti. Se è per questo, abbiamo tutti anche la rosolia, ma non per questo siamo malati.
      Allora se questi fenomeni fanno i tamponi ai morti, finisce che tutti quelli che muoiono in ospedale hanno il coronavirus. Il tampone si fa ai “sani”, come avviene in Corea, per verificare non siano malati asintomatici e quindi potenzialmente infettivi.
      Adesso mi si spieghi perchè un tizio che fa jogging nel deserto o un pesnionato in panchina da solo dovrebbe essere fonte di contagio. Per strada non c’è nessuno ed i pochissimi sono a distanza di ben oltre il metro.
      Dalle mie parti passa l’elicottero. ma stranamente lo sento passare di sera. Non ditemi che è a caccia di gente che porta il cane a pisciare o runners, perchè non ci credo. Qui ci sono operazioni di guerra.

  2. Luigi
    Chiami Marte “untore”, è la terza volta che scrivi nei tuoi interventi “surretizia” invece di surrettizia, ma fosse tutto lì pazienza… poi citi un “1,2%”
    quel dato statistico buttato la come fosse una palata di letame è un familiare di qualcuno, la mamma, la sorella di una persona disperata per non averlo più a fianco e quel che è peggio un altro italiano che va a sottrarsi ad un numero sempre più esiguo.

I commenti sono chiusi.