Si chiamerà Nuova Italia e avrà un candidato primo cittadino di religione islamica. Il vicesindaco leghista: “In democrazia siamo tutti liberi di presentarci alle elezioni, ma non nascondo che trovo inquietante la nascita di un movimento a sfondo religioso”.
Accade a Magenta, cittadina di 24.000 abitanti nel Milanese, dove nel 2017 il centrodestra a trazione leghista ha vinto le elezioni comunali, spodestando la sinistra del Pd. Che ora vuole tornare nella sua nuova incarnazione islamica.
L’idea di presentarsi alle Amministrative del 2022 nasce dalla volontà di portare avanti una battaglia, cominciata due anni fa: la costruzione di una moschea in città. Un partito islamico in Italia che ha nel programma la costruzione di una moschea.
“La nostra comunità – spiega il portavoce dell’associazione islamica Moschea Abu Bakar, Munib Ashfaq – conta all’incirca 1.500 persone, di cui 500 con cittadinanza italiana e diritto di voto. I fedeli, vista l’insoddisfazione crescente verso il governo cittadino, ci chiedono di impegnarci in politica: da qui l’idea di una lista che ci rappresenti, con un candidato sindaco musulmano, ma aperta anche a persone di altre confessioni religiose. L’edificazione di un luogo di culto resterà la priorità, ma il nostro programma elettorale sarà formato da numerose proposte, tra cui una maggiore attenzione alla manutenzione ordinaria, alla sicurezza e il potenziamento dei servizi sociali”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il ‘no’ del sindaco leghista nell’agosto 2019, alla richiesta dei fedeli musulmani di poter utilizzare uno spazio pubblico per celebrare la Festa dello Sgozzamento.
I musulmani, di fronte all’ennesimo diniego, si sono quindi rivolti al Tar, che ha dato loro ragione, obbligando il Comune a trovare un luogo idoneo. Nonostante le numerose polemiche degli animalisti.
Dopo la sentenza del Tar e dopo che la Consulta, lo scorso dicembre, ha dichiarato “anticostituzionale” la cosiddetta Legge Anti-Moschee varata da Regione Lombardia nel 2015, l’associazione islamica sperava che la giunta leghista iniziasse a tenere una linea più morbida. Invece nulla è cambiato: la precedente amministrazione Pd aveva già individuato nel Piano di governo del territorio l’area per il luogo di culto, ma manca il Piano per le attrezzature religiose. E l’amministrazione comunale si aggrappa a questo vincolo per impedire l’islamizzazione del territorio: come vedete, se si vuole si può.
“In democrazia siamo tutti liberi di presentarci alle elezioni, ma non nascondo che trovo inquietante la nascita di un movimento a sfondo religioso – dichiara il vicesindaco Gelli – A Magenta c’è molto da fare e la costruzione di una moschea non può essere il punto centrale di un programma elettorale. Creare una lista caratterizzata dal punto di vista religioso significa ghettizzarsi e chiudersi. Comunque questo nuovo movimento non ci spaventa: i musulmani magentini non ci hanno votati, la Lega non perderà nemmeno un voto”.
Il futuro sarà da una parte i partiti italiani e dall’altra quelli degli immigrati. Il Pd sarà sostituito da partiti etnico-religiosi anche a livello nazionale. Ma loro non lo comprendono e credono che i musulmani voteranno loro al posto degli italiani: accadrà, invece, che i musulmani si faranno un loro partito e gli italiani voteranno il loro partito etnico come fanno oggi i tedeschi in Alto Adige: una sorta di Partito Stato senza alternanza. Perché la democrazia non sopravvive alla svolta multietnica.
C’è, ovviamente, un’alternativa: bloccare l’immigrazione ed evitare un futuro balcanico con un partito islamico al governo.
Ma nella fase di transizione, se gli islamici dovessero davvero preparare loro liste, guadagnerebbero un pesoin un eventuale ballottaggio. Imponendo in varie città moschee, quartieri con una sorta di sharia ‘light’ e sgozzamenti di animali senza vincoli.
E’ così che ci vogliono dominare. I ricongiungimenti familiari combinati allo ius culturae renderebbero l’Italia un Paese in cui gli islamici avrebbero un peso decisivo. Ma già oggi, con l’attuale legge sulla Cittadinanza, come dimostra questo caso, si stanno infiltrando e il loro partito rischia di diventare decisivo per decidere chi vince.
Gli islamici residenti in Italia contano sul Pd e sul M5s. Il sistema elettorale proporzionale combinato alla legge sullo Ius Culturae (ius soli mascherato), aprirebbe le porte del Parlamento al Partito Islamico.
Lo sbarramento non sarebbe un problema, visto che un movimento islamico potrebbe contare su una base elettorale che, con l’estensione della cittadinanza raggiungerebbe, prima delle prossime elezioni, quasi i 2 milioni di voti. Cosa che, tra l’altro, avverrà anche con l’attuale legge, ma entro il 2030.
Per questo l’urgenza dovrebbe essere abrogare i ricongiungimenti familiari e tornare allo ius sanguinis. Invece, Pd-M5s vogliono accelerare questa transizione verso l’islam al governo. Del resto loro lo sanno:
Immigrato: “Dopo Ius Soli comanderemo noi, voi italiani dovrete adeguarvi” – VIDEO
Quando l’approvazione dello ius soli sembrava vicina, questo aveva galvanizzato i musulmani in Italia, che sui social network già esultavano.
E se è vero che secondo un recente sondaggio gli islamici voterebbero in netta maggioranza Pd e altre frattaglie della ex sinistra, questo è solo in attesa di un loro partito. Il passo successivo sarà diventare decisivi per la formazione di governi, e appoggiare, magari da esterni, quelli del Pd, imponendo sempre più immigrazione islamica, moschee e Sharia.
A sponsorizzare questa transizione demografica c’è il Qatar attraverso la Qatar Charity Foundation: veicolo per l’islamizzazione dell’Europa e dell’Italia. Ufficialmente, questa fondazione raccoglie soldi per progetti benefici di vario genere: costruzione di scuole, progetti per la salute, lotta alla fame, orfanotrofi e costruzione di moschee. Soprattutto costruzione di moschee, il resto è copertura.
E’ stata inserita da Israele nella black list delle associazioni che sostengono integralismo e terroristi dal 2011, e più volte è stata associata al finanziamento di gruppi islamici operanti in diverse parti del mondo. Ad esempio, Foreign Policy, testata sempre attenta alle vicende internazionali, nel 2013 portava alcune prove per sostenere i legami tra la Qatar Charity e il terrorismo islamico.
Il Qatar usa le sue fondazioni ‘umanitarie’ per penetrare in Italia. Fare proselitismo e islamizzare la società. Quello che fanno gli americani con USAID ad esempio in Ucraina, infettare la società e americanizzarla; lo fa la Qatar Charity Foundation per il governo qatariota.
Dietro assistenza sociale, attività religiosa, istruzione si nasconde un tentativo di egemonizzare gli immigrati e poi scagliarli contro gli autoctoni.
La Qatar Charity Foundation è attiva ovunque governi il PD. Ha, ad esempio, pagato i lavori per la moschea di Colle val d’Elsa, in Toscana e per quella di Ravenna.
Il Qatar ha rilevato anche l’ex clinica del San Raffaele a Olbia, con un investimento di 1,2 miliardi di euro. Bastone e carota. Così si comprano i corrotti e i deboli.
Molto attiva anche la Lega musulmana mondiale, organizzazione islamica con sede a La Mecca e controllata dall’Arabia Saudita. Attraverso il segretario Mohammad Al Issa, ex ministro del regno wahabita spiegà al Corriere della sera come il regno avesse intenzione di comprarsi i politici italiani: “Rifugi, aiuti, soldi, quello che volete. Siamo pronti a mettere molti soldi, un supporto diretto al governo italiano sull’immigrazione. Ma – si lamentava lo scorso anno – non siamo riusciti a dirlo al vostro nuovo ministro degli Esteri. Dieci giorni fa dai nostri uffici romani – raccontava Al Issa del primo governo Conte – abbiamo chiesto con una nota diplomatica un incontro per me col vostro ministro degli Esteri. Ma ci hanno detto che il ministro non era disponibile e potevo vedere un suo vice. Ognuno è benvenuto per me a livello amichevole, ma il protocollo della Lega musulmana non mi permette di incontrare un livello più basso in via ufficiale. E io sto ripartendo per Riyad”. Qualcosa ci dice che l’attuale ministro lo incontrerà.
“Noi – minacciava Al Issa – abbiamo una proposta per l’Italia, sull’integrazione; bisogna capire il background di queste persone, abbiamo studi, informazioni. E possiamo lavorare insieme. L’Italia soffre più degli altri Paesi. Noi vogliamo supportare a 360 gradi il vostro governo, abbiamo un’organizzazione mondiale per farlo e soldi da offrirvi. Denaro che esce direttamente dai fondi della Lega musulmana mondiale. I musulmani – aggiunge – sono fieri di stare in Italia. Sentiamo la responsabilità di partecipare a questa impresa”.
Sulle moschee: “Bisognerebbe costruirne di più”. Detto da chi vieta la costruzione di chiese e proibisce addirittura di riunirsi a pregare Gesù in casa propria è tragicomico.
L’Islam è una forma di sottomissione. E’ sottomissione e invasione. E agisce per via demografica, attraverso l’immigrazione e la sostituzione etnica: non certo per proselitismo.
A quel punto, ai patrioti, come insegnano tutte le rivoluzioni, non resterebbe che la rivolta armata per la liberazione.
Perché come stiamo assistendo in queste ore in Israele, la democrazia non funziona quando gli islamici superano una certa soglia. Diventa impossibile governare attraverso elezioni un Paese se non togli loro la cittadinanza. Perché votano come blocco ‘etnico’, rendendo impossibile la formazione di governi.
Mai sentita questa storia della Festa dello Sgozzamento. La destra deliberatamente la ignora, mentre sarebbe un argomento decisivo per convincere i cristiani della differenza radicale e inconciliabile con i maomettani.
Avete mai visto una festività cristiana che vieti l’ascesi e il digiuno in sua preparazione? Che chieda al solo celebrante di presentarsi in stato di purità? Che preveda un sacrificio animale cruento, categoricamente vietati da San Paolo dopo <> di Cristo?
I maomettani si sono inventati la ricorrenza del sacrificio di Ismaele, quando Dio chiese ad Abramo di sacrificare solamente Isacco. Si inventano un sacrificio animale sostitutivo che Dio non chiese mai. Si inventano il divieto biblico di cibarsi del sangue, scordandosi che cosa fossero il pane e il vino offerti da Gesù Cristo Dio-Melchisedek dopo la vittoria, divinamente benedetta, del patriarca Abramo sui sodomiti che avevano rapito le loro donne.
Da ultimo, è una festa maschilista che esclude i “puberi” e le “donne”, invitati a vestirsi nel modo più elegante. Forse per sodomizzarli? Loro sono la stessa feccia che combatteva Abramo. E sottomissione, Islam, non allude tanto e soltanto alla sottomissione dell’uomo a un Dio distante e ignaro delle Sue creature, ma alla sottomissione di un uomo ad un altro uomo, che negli ambienti massonici è meglio chiamato cane.
Per loro che non hanno la nozione di dignità dell’uomo, un sacrificio animale cruento non risulterà tanto diverso da un sacrificio umano puro e semplice. Lo si vede dalla prescrizione di svolgere il rito in determinati orari, inesistente nella Chiesa Cattolica, ma puntualmente osservata nei sacrifici a Lucifero. Il loro Giorno dello Sgozzamento non è nient’altro che una riedizione dei SATURNALI GRECI E ROMANI, per gli stessi falsi dei pagani, quelli dei sodomiti, che NIENTE hanno a che vedere col Dio di Abramo, di Isacco e di Ismaele.
La sinistra animalista/induista/ambientalista/vegana/vegetariana non ha niente da dire circa tanta violenza gratuita nei confronti degli animali? Perché lo Stato (che ti sbatte in galera se dai una pedata a un gatto nero) non vieta questi riti? perché il cuore dell’Islam è la medianità e lo spiritismo SUFI, i sacerdoti sodomiti di LUCIFERO, che nei secoli non hanno mai smesso di svolgere i riti secondo le precise prescrizioni rituali del loro angelo Lucifero.
DUE PAROLE SULLA SARDEGNA.
Non ritrovo l’articolo data l’ora, ma la Sardegna fu la prima regione italiana in cui fu avanzata la candidatura di un partito islamico locale per le elezioni amministrative e poi non se ne fece nulla.
Fu la prima ad autorizzare l’apertura di una scuola coranica all’interno di una moschea, peraltro non distante da luoghi simbolici nella vita di San Tommaso d’Aquino. Fu una delle prime ad aprire le mense della Caritas alle donazioni e alla partecipazione degli islamici, organizzando una processione della Chiesa fino ai dintorni di una loro moschea.
Se non accadevano nella diocesi di Becciu, queste cose accadevano negli anni in cui egli era il pastore della Conferenza Episcopale e dell’arcidiocesi più importante di quella regione, Sassari, per decenni capitale della Massoneria satanista italiana. E mai sradicata dalla curia.