Ong: migranti affogano perché militari italiani non conoscono l’arabo

Vox
Condividi!

VERIFICA LA NOTIZIA
Siamo alla follia. Non basta “soccorrerli” in mare, bisogna imparare ai marinai italiani il francese e l’arabo. O imbarcare cosiddetti ‘mediatori culturali’ sulle motovedette italiane che attraverso il megafono, dovrebbero poter comunicare con i clandestini nella loro lingua madre.

Lo ha affermato Antonello Nicosia (foto), Direttore dell’Osservatorio Internazionale dei Diritti Umani.

“È incomprensibile – afferma Nicosia – che in 20 anni non siamo ancora riusciti a formare adeguatamente gli operatori. Essenziale che tutti parlino almeno inglese e francese. Dai video pubblicati sul web gli operatori parlano in italiano causando confusione. Uomini e donne che si spostano all’interno delle piccole imbarcazioni provocando, spesso, il loro capovolgimento”.

Vox

Insomma, la colpa è nostra che non parliamo l’arabo.

L’Osservatorio Internazionale dei Diritti Umani suggerisce anche di fornire un file preregistrato, ovvero un primo valido aiuto e supporto nei lavori di prima comprensione, attraverso il megafono, il quale amplificherebbe le avvertenze e le istruzioni per lo sbarco.

“Dal momento che né la speculazione, né gli sbarchi possono essere fermati e arginati, l’unica richiesta possibile che rivolgiamo ai vari ministri – solita puttanata, Salvini lo ha fatto – è quella di provvedere, immediatamente, nel fornire risorse umane fondamentali al fine di poter evitare il ripetersi di simili tragedie umane. Nicosia, confidando nella loro solerzia”.

Potremmo trollare Nicosia e sostituire i file con l’invito in arabo a tuffarsi.




5 pensieri su “Ong: migranti affogano perché militari italiani non conoscono l’arabo”

I commenti sono chiusi.