
Lo ha affermato Antonello Nicosia (foto), Direttore dell’Osservatorio Internazionale dei Diritti Umani.
“È incomprensibile – afferma Nicosia – che in 20 anni non siamo ancora riusciti a formare adeguatamente gli operatori. Essenziale che tutti parlino almeno inglese e francese. Dai video pubblicati sul web gli operatori parlano in italiano causando confusione. Uomini e donne che si spostano all’interno delle piccole imbarcazioni provocando, spesso, il loro capovolgimento”.
Insomma, la colpa è nostra che non parliamo l’arabo.
L’Osservatorio Internazionale dei Diritti Umani suggerisce anche di fornire un file preregistrato, ovvero un primo valido aiuto e supporto nei lavori di prima comprensione, attraverso il megafono, il quale amplificherebbe le avvertenze e le istruzioni per lo sbarco.
“Dal momento che né la speculazione, né gli sbarchi possono essere fermati e arginati, l’unica richiesta possibile che rivolgiamo ai vari ministri – solita puttanata, Salvini lo ha fatto – è quella di provvedere, immediatamente, nel fornire risorse umane fondamentali al fine di poter evitare il ripetersi di simili tragedie umane. Nicosia, confidando nella loro solerzia”.
Potremmo trollare Nicosia e sostituire i file con l’invito in arabo a tuffarsi.

Incomprensibile è la faccia di culo di certa gente e l’idiozia di chi gli va dietro.
Affogano perché non parlano l’arabo.
Allora il detto “beata ignoranza” ha dei fondamenti!