Open Arms: fuggono dalla fame o dalla bilancia?

Vox
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Anche sulla Open Arms, come nei casi precedenti di Sea Watch e Mediterranea, non ci si discosta dai carichi di palestrati e ciccione:

Ormai sembrano più centri di dimagrimento che navi ‘umanitarie:

Non fuggono dalla guerra, e questo lo abbiamo sempre saputo. Ma non fuggono nemmeno dalla fame. Fuggono, semmai, dalla bilancia. E dai torturatori libici che, come sappiamo, li costringono a fare sollevamento pesi nei famosi ‘lager’.

Se investissimo un decimo di quello che spendiamo per ospitare giovani energumeni africani in hotel per finti profughi in cibo e medicine per i campi profughi in Yemen, dopo muoiono decine di bambini al giorno, salveremmo migliaia di vite: ma il Pd, il Vaticano e la ‘ndrangheta non lucrerebbero.

I profughi yemeniti – profughi veri che, infatti, non hanno soldi per pagare scafisti e trafficanti – sono totalmente abbandonati.

E non è l’unico caso. I loro colleghi di sventura siriani, che ora possono finalmente tornare a casa, riuscivano a mangiare grazie ad una carta finanziata dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (soldi anche vostri), che veniva caricata con 27 dollari a persona – in base al nucleo familiare – una volta al mese.

Il contributo era poi sceso a 19 dollari e poi, ancora, a soli 13,50 dollari per persona. Al mese.

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Mentre noi, per anni, abbiamo speso il triplo della cifra al giorno: e a persona, non a famiglia. Per mantenere clandestini africani in hotel, lasciamo morire di fame i veri profughi siriani allora, e quelli yemeniti oggi. Follia, vergogna, disgusto.

E’ come se, per sconfiggere i tumori, si investisse in ricerca sulle caramelle. E per rimanere nella metafora, i produttori di caramelle pagassero i media per raccontarti che è la cosa giusta per sconfiggere i tumori.

Questo dimostra quanto falsi siano i richiami ad una presunta solidarietà di politici e volontari a pagamento: con i clandestini in Italia ci guadagnano. Aiutando i veri profughi siriani nei paesi vicini, non potrebbero lucrarci.

Mentre noi teniamo questi ‘personaggi’ traghettati dalle ong in hotel a lamentarsi perché non hanno wi-fi e aria condizionata:

Questo bambino muore di fame:

siriaghouta

E chiamano questo schifo ‘accoglienza’ e ‘solidarietà’. Noi lo chiamiamo business.

Con gli oltre tre milioni e mezzo euro raccolti per traghettare clandestini, i trafficanti umanitari di Open Arms, quanti bambini potevano sfamare nello Yemen? Hanno invece preferito traghettare palestrati e ciccione in Italia. E solo in Italia.

Come anche altre ong:

Non frega loro una mazza dei veri profughi. A loro interessa usare i clandestini come arma di distruzione di massa ed eversione politica e sociale.




4 pensieri su “Open Arms: fuggono dalla fame o dalla bilancia?”

  1. I siriani profughi hanno una concezione laica dell’Islam, al pari degli yemeniti. Per questo non ci si cura troppo di loro. I pakistani invece e gli afroislamici sono fedeli all’Islam sunnita. Per cui sono i prediletti considerando gli interessi economici delle èlite italiane.
    Posto che l’Eni ha concluso un clamoroso contratto petrolifero con gli Emirati Arabi Uniti (dove anche il Papa è “accorso”) – e gli Emirati supportano terroristi islamici e la distruzione della Libia a ridosso delle nostre coste – tutto ciò conferma il coacervo di interessi economici d’èlite e buonismo politico e religioso con obiettivo storico finale (fortemente voluto da Francia e Germania) della distruzione politica e economica dell’Italia. Che Dio non voglia! E che i fanti del Piave risorgano!

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