L’invasione: italiani minoranza a Piacenza nel 2038, sinistra esulta

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Piacenza è la seconda città dopo Prato con il più alto numero di alunni non italiani.

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L’Emilia Romagna è la regione che ha il più alto numero di stranieri in aula, l’unica che vede una crescita complessiva della popolazione scolastica, a fronte di un calo generalizzato, già iniziato negli anni precedenti e destinato ad aumentare in quelli successivi. Che consentirebbe classi meno affollate e una migliore qualità dell’insegnamento.

Nel giro di una generazione, esulta Romano Prodi, in Italia perderemo un numero di abitanti pari a quello dell’Emilia Romagna, perciò sarà necessario un forte flusso di migranti altrimenti non avremo nessuna possibilità di portare avanti la vita economica del Paese.

Stronzate, ovviamente. La tecnologia ridurrà il numero di lavoratori necessari. E se avremo ‘meno giovani’, potremo puntare alla piena occupazione, invece che alla disoccupazione del 30 per cento dei giovani come oggi.

Ma il piano di quelli come Prodi è un altro:

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Lui vuole i ‘negri’.

La Fondazione Agnelli ci dice che nel prossimo decennio caleranno un milione di giovani in età scolare; ci saranno 55000 cattedre in meno con un sostanziale raffreddamento della mobilità territoriale dei docenti ed un risparmio di circa due miliardi l’anno, che il Governo ha già contabilizzato nel recente Documento di Economia e Finanza. Ma gli immigrazionisti vogliono impedire questo risparmio.

L’Unioncamere dell’Emilia Romagna prevede che nel 2038, il 33% dei piacentini avrà più di 65 anni, il 25% sarà straniero ed i ragazzi immigrati supereranno il 50%. Avete letto bene: ci saranno più immigrati che italiani.

Nella scuola dell’infanzia c’è una presenza del 15,5%, nel primo ciclo del 21,6%: il 65,9% è nato in Italia ma non è italiano.

L’osservatorio sull’immigrazione dell’Emilia Romagna evidenzia che sono quasi scomparse le scuole che non hanno stranieri.

Abbiamo poco tempo. Poi sarà finita. Salvini, se non blocchi i ricongiungimenti familiari, tra una generazione non ci sarà più Italia.




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