Chissà se gli verrà contestata l’aggravante ‘razziale’. I media però non parlano di razzismo. A parti invertite, Mentana farebbe speciali sul ‘razzismo’.
Questa la confessione di Said Mechaquat, 27enne marocchino con cittadinanza italiana, per l’omicidio di Torino.
Mi hanno tolto un figlio e non ho più l’amore per vivere, dice il padre. Gli diamo un consiglio: consacra la tua vita alla vendetta, ti farà bene. E farà bene alla società.
Il dolore di un padre"non riesco a darmi pace per quello che é successo e per come é successo,nn riesco a farmene una ragione,ho saputo del movente…è inaccettabile,ci rendiamo conto? la sua unica colpa era sorridere alla vita,ho altro figli ho paura per loro"
Ciao #StefanoLeo. pic.twitter.com/y5vdZ0E2un— Sofia🌸 BadGal🍀❌UnderShadowBan (@BadGal131926) April 2, 2019
«Mi sono affiancato al ragazzo e gli ho piantato il coltello nella gola»
Il giovane che ha partorito questi pensieri si chiama Said Mechaquat, 27 anni. Nato a Khourigba in Marocco, naturalizzato italiano a seguito di adozione. A proposito di ‘adozioni internazionali’, Salvini.
Perché la coltellata alla gola? «Quello è il modo più sicuro di uccidere. Se lo colpisci di schiena è meno sicuro, anche se lo prendi al polmone non sei certo di ammazzarlo».
Ah, Said si è anche riprodotto con una ragazza torinese.
Ps. Anche Said sa che gli italiani sono bianchi.
bastardo maledetto di razza inferiore pagherete tutto
Speriamo gli venga un kanker a tutti a chi li vuole chi li tollera
Se crepassero tutti vado ogni domenica a messa