Procter & Gamble ‘obbliga’ i dipendenti a sfilare al Gay Pride di Roma

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“Love Over Bias”, “Amore oltre i pregiudizi”. È questo il tema scelto da Procter & Gamble per annunciare la propria partecipazione al Roma Pride 2018. Per sostenere questo messaggio di inclusione un gruppo di dipendenti della P&G Italia insieme ai propri familiari, si uniranno domani alla parata per le strade di Roma.

Le multinazionali vogliono il ‘matrimonio’ gay

“Con la nostra presenza – spiega Francesca Sagramora, direttore delle risorse umane di P&G Sud Europa – vogliamo testimoniare il nostro impegno quotidiano per creare un ambiente di lavoro inclusivo, in cui ciascuno dei nostri dipendenti si senta valorizzato e incoraggiato ad esprimere se stesso pienamente, a prescindere dal proprio orientamento sessuale, di genere, razza, cultura o religione”. “P&G – continua – considera l’orientamento sessuale e l’identità di genere parte delle proprie politiche di non discriminazione. Siamo convinti che le persone possano esprimere il proprio massimo potenziale solo quando lavorano in un ambiente che le valorizzi e le rispetti per quello che sono”.

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Le multinazionali e le grandi corporations sono la minaccia peggiore alla democrazia e alla libertà (non ai vizi) della società occidentale.

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Procter and Gamble, come tutte le multinazionali, devasta il tessuto produttivo e sociale. Ma la sua presenza è connaturata sia come causa che come effetto all’impoverimento e alla precarizzazione del lavoro.

Le multinazionali sono il male assoluto.