Charlie non lo sa, ma oggi deve morire. Il cuore del bimbo di dieci mesi smetterà di battere oggi alle dodici (le 13 in Italia), dopo un’ultima notte in cui i genitori lo hanno vegliato all’ospedale.
Connie Yates e Chris Gard avevano promesso al figlio che sarebbe tornato a casa, hanno raccontato in un videomessaggio, l’ultimo prima dell’esecuzione: “Volevamo fargli un bagnetto a casa, metterlo in lenzuola in cui non aveva mai dormito, ma ce lo hanno impedito – hanno spiegato – . Sappiamo che morirà ma non ci hanno detto come accadrà”.
Sono stati i medici a dire no al trasferimento, ritenendolo troppo ‘rischioso’ per il piccolo Charlie. Volevano essere loro ad ucciderlo.
“Avremmo voluto portarlo, in alternativa, in un centro per malati terminali, pagando privatamente, ma i medici non ci hanno detto nulla”, hanno poi aggiunto i genitori.
A nulla è servito raccogliere 1,4 milioni di sterline, per cercare di portare il bimbo negli Stati Uniti e tentare un’ultima cura sperimentale. Lo ha sentenza della Corte europea per i ‘diritti umani’ lo ha impedito.
