Oltre alle proteste contro l’osceno “business dell’accoglienza”, ora scatta la polemica politica che riguarda l’ospitalità fornita dal Comune di Verona ai fancazzisti definiti profughi.
A sollevarla è il segretario cittadino della Lega, il senatore Paolo Tosato chiede: “Che necessita c’è di destinare a loro appartamenti di proprietà comunale in via Molise, via del Pontiere e a Palazzina? Perché tali appartamenti non vengono messi a disposizione di famiglie veronesi in attesa di un alloggio pubblico? Le domande inevase sono molte e quindi questa decisione ci appare molto grave. Non sarebbe meglio che il Comune di Verona assegnasse tutti gli appartamenti di sua proprietà alle famiglie veronesi sfrattate o in difficoltà? Non è forse questo il suo compito primario? Sono, evidentemente, lontani i tempi in cui l’amministrazione comunale assegnava punteggi per gli alloggi Agec in base agli anni di residenza a Verona”.
L’amministrazione Tosi si è difesa dicendo di aver destinato solo 5 appartamenti comunali ai profughi rispetto agli oltre 3.500 di Agec, ma Tosato non è d’accordo. “Sono alloggi sottratti alle famiglie veronesi. I profughi non rimarrebbero per strada perché le Prefetture troverebbero comunque loro un alloggio, magari in strutture private. Sfugge, forse, al Comune che oggi in Italia gli esclusi non sono i migranti ma gli italiani che non godono delle stesse attenzioni e garanzie. Oggi un italiano in difficoltà non finisce in albergo a spese della collettività ma in mezzo alla strada. Il Comune dovrebbe, quindi, occuparsi di loro”.