Far lavorare in nero un cosiddetto profugo non è reato per il datore di lavoro. Del resto, il PD è il primo datore di lavoro diretto con le proprie festicciole o indiretto attraverso le varie cooperative.
Il ministero del Lavoro lo ha spiegato in una nota. Se viene data occupazione in un rifugiato regolare, il datore di lavoro rischia solo la sanzione per lavoro sommerso e non la pena della da sei mesi a tre anni e la multa di 5 mila euro applicate, invece, se l’occupazione in nero riguarda clandestini.
“Nel caso in cui venga riscontrata l’occupazione in nero di stranieri in possesso della ricevuta di verbalizzazione della domanda, trova applicazione soltanto la maxi sanzione, mentre sono escluse le conseguenze penali (ex articolo 22, comma 12, decreto legislativo n. 286/1998)”
Li hanno importati per creare manovalanza a basso costo a favore degli sfruttatori. Marx lo chiamerebbe esercito di riserva. Ma i sindacati venduti non lo denunciano, anzi, ne sono complici.
