Podemos: boicotta la Marcia per la Vita

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CarmenaPodemos, in Spagna, si definisce un movimento della Sinistra radicale, unitaria, ambientalista. E lo dimostra. Applicando metodi totalitari ed ammazzando la libertà d’opinione. Come a Madrid, dove sua è la giunta municipale. Per questo, non ha mancato di usare tutti i mezzi in proprio potere, per boicottare la sesta edizione della Marcia per la Vita, prevista per domenica 15. Ad esempio, impedendo al gruppo pro-life Derecho a vivir di installare palco ed infrastrutture di fronte alla Corte Costituzionale, punto d’arrivo per i molti partecipanti previsti. Ne era stata fatta richiesta con largo anticipo, come anche negli anni scorsi. Niente da fare. Le autorizzazioni, questa volta, non sono state concesse: a denunciarlo a chiare lettere è stata l’agenzia pro-life Actuall.

Già nei giorni scorsi la portavoce di Derecho a Vivir, dottoressa Gádor Joya, aveva segnalato strani movimenti in Comune: sembrava si volesse usare la burocrazia come una clava, per evitare che venisse celebrata la Marcia per la Vita, il cui obiettivo è quello di denunciare le pratiche abortive e qualsiasi altra aberrazione bioetica, in quanto chiare e reiterate «violazioni dell’art. 15 della Costituzione», che garantisce a tutti il diritto alla vita ed all’integrità fisica e morale.

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L’amministrazione guidata dal Sindaco, Manuela Carmena, esponente di un’altra sigla di Sinistra, Ahora Madrid, al governo con Podemos, è riuscita effettivamente ad intralciare Derecho a vivir, impedendo a questo gruppo un suo diritto, quello a manifestare, ed spegnendo la libertà d’espressione, di cui la Sinistra si riempie la bocca solo pro domo sua o per chi canti col coro.

Del resto, la Marcia per la Vita è l’unica manifestazione di quel giorno, fortemente ridimensionata e penalizzata dall’Amministrazione. Altre, in altri punti della capitale, si potranno svolgere regolarmente. Ma quella, no. Dovrà tenere un profilo basso, rinunciare a palco, scenografie ed infrastrutture, alle quali i volontari han lavorato per mesi. I partecipanti potranno insomma marciare, purché lo facciano il più possibile in silenzio e magari senza dar troppo nell’occhio. Un gioco sporco, quello voluto dalle Sinistre al potere; un gioco, che tuttavia non fermerà l’inarrestabile popolo della vita, che anche in quell’occasione potrà urlare il proprio no all’aborto senza compromessi. Col palco o senza (fonte: Corrispondenza Romana).

In collaborazione con: nocristianofobia.org