Anche in Veneto la legge anti-moschee

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Costruire una moschea? Una missione impossibile. Dopo la Lombardia anche il Veneto si appresta a dotarsi di una legge anti-islamizzazione.

La proposta di legge prevede modifiche alle “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”, con nuove regole per la “realizzazione di attrezzature ed edifici destinati a servizi religiosi”.

Non riguarderebbero solo i luoghi destinati al culto, ma anche i locali dove si svolgono attività sociali e culturali e pure le sedi di associazioni con finalità riconducibili alla religione: luoghi di reclutamento.

Tutti questi luoghi dovrebbero essere serviti da “strade di collegamento adeguatamente dimensionate”, in caso non ci fossero sarebbero i richiedenti a farsi carico della costruzione. Anche le altre opere di urbanizzazione primaria (fogne condotte idriche, rete elettrica ecc.) dovrebbero essere “adeguate” e sarebbe poi indispensabile un parcheggio di superficie almeno doppia rispetto a quella dell’edificio.

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Requisiti ragionevoli ma, soprattutto, decisivi nell’impedire la costruzione di moschee.

Fondamentale la ‘approvazione della popolazione’ con un referendum, in caso di richiesta costruzione di una mosche.

In pratica, la maggioranza dei residenti, dovrebbero dire sì alla costruzione della moschea. Altrimenti niente da fare. E’ la democrazia.

Il primo firmatario della progetto di legge, l’ex leghista Maurizio Conte, ha chiarito così le finalità del testo: “Sull’esempio di quanto già fatto in Lombardia, pensiamo sia utile dare ai nostri sindaci uno strumento efficace per fermare l’insediamento di sedicenti associazioni e centri culturali che poi, però, si tramutano in altro, in luoghi di preghiera, in scuole religiose, in moschee, in locali spesso assolutamente inadeguati. Per non dire delle difficoltà che ne discendono in termini di controllo e sicurezza del territorio”.

Le altre regioni cosa aspettano?