Profughi protestano: “Dateci le case sfitte degli italiani”

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Per i sedicenti profughi che alloggiano nel vecchio stabilimento industriale del quartiere Libertà – davanti ad una scuola femminile – il Comune di Bari prevede un esborso di circa 1 milione e mezzo di euro per costruire un nuovo centro fatto di casette e per gli allacci. Tutto a spese dei contribuenti.

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Le cosiddette istituzioni hanno deciso di allestire ben 40 moduli abitativi, di cui non si conosce tuttora l’ubicazione. Non vicino casa del sindaco.
Ma i clandestini, spalleggiati dai soliti nullafacenti di centri sociali e simili, protestano. A loro, le casette non bastano. E scrivono al sindaco: “Ci sono ex ospedali e caserme militari abbandonate, case sfitte o confiscate alla mafia, ma si è deciso per ben altro”, concludono.

Sbarcano e puntano subito alle case degli italiani.