Ius Soli slitta, Governo scopre di non avere i voti al Senato

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Ancora incertezza sullo Ius Soli. Il Consiglio dei ministri ha rimandato oggi la decisione se autorizzare o meno la fiducia per il provvedimento che è da tempo nel calendario dei lavori dell’aula di Palazzo Madama.




Il lavoro leghista ai fianchi degli alfanidi dà i suoi frutti, e Angelino rischia di rimanere solo. Alternativa Popolare, il partito di Alfano, è spaccato e potrebbe frammentarsi in vari pezzi. Tanto che stamani, il ministro AP Enrico Costa ha dichiarato che così come è il provvedimento è invotabile. Senza i voti di Ap la fiducia al Senato non passa.

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E il provvedimento, se il governo non autorizzerà la fiducia, finirà su un binario morto. Troppi i 60 mila emendamenti leghisti. Ma Renzi non molla, con l’ormai sempre più devastante emorragia di voti italiani, urge, per il PD, eleggersi un nuovo corpo elettorale.

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E’ comunque molto probabile che l’aula di Palazzo Madama non lo discuterà a breve: prima c’è il decreto vaccini, che inizierà il suo iter davanti all’assemblea dei senatori domani pomeriggio e poi c’è il ddl che consentirebbe al comune di Sappada di distaccarsi dalla Regione Veneto per entrare a far parte del Friuli Venezia Giulia. Con un calendario così, le possibilità di arrivare entro la fine del mese al voto sullo ius soli sono praticamente nulle. La speranza degli italiani, compreso Vox, è che a settembre, quando mancheranno ormai meno di sei mesi alle elezioni, difficilmente si tornerà a parlare di un tema così impopolare tra gli elettori.