OSPITANO IMMIGRATO: “CON VOI CRISTIANI FARO’ SPIEDINI DI KEBAB”

Vox
Condividi!

Ulteriori informazioni sul terrorista marocchino Mouner El Aoual, immigrato irregolare, in Italia dal 2008. Era riuscito a conquistarsi la fiducia di due italiani, madre e figlio, “tanto da farsi ospitare per nove anni” e da essere considerato da queste perone “alla stregua di un figlio adottivo”. Grazie a questa sistemazione di comodo ed adottando tutte le cautele suggerite dallo Stato Islamico per i mujaheddin in Europa, si era garantito con il passare de tempo la massima copertura. “In modo particolare – fanno sapere gli inquirenti – usava utenze telefoniche intestate a italiani (tra cui quelle delle persone che lo ospitavano, ndr), riuscendo così a non destare sospetti sulle sue reali intenzioni”.

“Evviva Abu Bakr al Baghdadi, giuro fedeltà a lui” – In chat El Aoual affermava di aver giurato fedeltà al suo emiro, Abu Bakr al Baghdadi, e di essere il portavoce dell’Isis. Non solo. Divulgava le notizie dell’agenzia Amaq, organo di stampa ufficiale dello Stato Islamico. “Evviva Abu Bakr al Baghdadi, io giuro fedeltà a lui in tutte le situazioni – scriveva lo scorso febbraio – lui è il mio Califfo, perché se lo è meritato. Io ho giurato fedeltà a lui con tutto me stesso”. Sul web, poi, diffondeva i consigli indirizzati dall’Isis ai lupi solitari e ai foreign fighter che vivono in Europa, pubblicava materiale sulle tecniche di combattimento, di assassinio, di depistaggio dei controlli delle forze di polizia e sui comportamenti da tenere nei Paesi occidentali per diventare “invisibili” e istigava a compiere attentati contro i “miscredenti”.

Vox

VERIFICA LA NOTIZIA
“Il sangue dell’infedele non è halal” – Sul canale “Zello” gli iscritti potevano liberamente fruire dei contenuti di matrice jihadista, ascoltare le notizie sullo Stato Islamico e parteciparo al processo di radicalizzazione. I nuovi membri, però, potevano intervenire attivamente nelle conversazioni solo dopo aver pronunciato uno specifico atto di giuramento di fedeltà: “Allah benedica il Profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui, i nostri signori Abu Bakr, Otmane, Omar, Alì e la madre di tutti i credenti Aisha”. Sul canale era, poi, possibile scaricare documenti e libri come “Disposizioni sull’omicidio di volontari e servi del Cristianesimo”, che spiega come uccidere i preti cristiani, “Dal potere al potere” o “Lo stato islamico e il suo Califfato moderno”. “Noi vogliamo Medina, Mecca, Gerusalemme, la Casa Bianca e Roma, con il permesso di Allah ma non soltanto Siria…”, scriveva El Aoual ai suoi augurandosi che i “traditori” vengano messi “nello spiedino del kebab” e, “dopo averli arrostiti”, dati da mangiare ai cani. E invitava i fratelli a fare il jihad “sgozzando (i crociati, ndr) con un coltello, bruciandoli e facendoli a pezzi e rendendo le loro vite impossibili”. E ancora: “Taglia la testa del Kafir (infedele, ndr), brucialo, annegalo, colpiscilo con il coltello, fallo esplodere, fai quello che vuoi, il sangue del Kafir non è halal”.

Chi ospita clandestini deve subire pene enormi, perché mette a rischio la collettività. Inutile dire che Caritas e associazioni varie, che dell’accoglienza dei clandestini fanno la norma, andrebbero messe fuorilegge e colpite nel portafoglio.