Reggio Emilia: Comune paga i contributi ai profughi

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I finti profughi sono per il PD un business senza fine. Luca Vecchi, il noto per diversi scandali sindaco di Reggio Emilia, è uno dei più attivi su questo fronte.

Il Comune di Reggio Emilia infatti ha attivata la “macchina per favorire l’integrazione”. Nei giorni scorsi ha emanato quattro determine dirigenziali sulle modalità di «integrazione sociale di persone inserite nell’ambito di programmi governativi di accoglienza per richiedenti di protezione internazionale», coinvolgendo altrettante realtà del terzo settore cittadino. Che tradotto, significa soldi da regalare ad a$$ociazioni vicine (vicinissime!) al PD.

Gli atti prevedono in particolare delle convenzioni con: cooperativa Dimora di Abramo (realtà capofila del lucroso business dell’accoglienza), centro sociale circolo Arci “Sergio Stranieri”, cooperativa sociale “L’Ovile” e centro sociale Rosta Nuova, centro sociale “Orologio” e centro sociale “Cametos tot”.

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In premessa di tutte le determine si ricorda che, durante il 2015, sono state accolte a reggio 674 persone nei centri di prima accoglienza (Cas), a cui si aggiungono altre 48 persone passate dallo Sprar (seconda accoglienza nell’ambito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

Si apprende dal giornale locale:

Il Comune ha quindi manifestato «la volontà e la disponibilità a dare avvio ad attività di volontariato finalizzate all’integrazione sociale», impegnandosi «a sensibilizzare il territorio al fine di individuare attività che possano essere svolte dai cittadini stranieri e che possano essere un primo passo verso l’avvicinamento reciproco di realtà che diversamente non entrerebbero in contatto». Tra queste, «attività culturali e di socializzazione, organizzazione eventi e attività di cura dei beni comuni (pulizia e riordino aree comuni, cura del verde e degli orti sociali)». Le attività, viene spiegato, prenderanno avvio in settembre. Tra gli oneri in capo alle cooperative e ai centri sociali ci sono invece, tra gli altri, la copertura assicurativa, la formazione specifica e il tutoraggio ai profughi volontari, richiedenti o titolari della protezione internazionale.

Oneri in capo alle ‘coop e centri sociali’ è una boutade. Perché loro ricevono i soldi dal Comune. Ovvero dai contribuenti.