Emergenza Ebola: mamme pronte a tenere bimbi a casa

Vox
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Il caso della nigeriana ricoverata a Torrette nella notte del 9 settembre, per la quale si temeva Ebola, e che è risultata affetta da malaria, allarma le mamme di Porto Recanati. Per i casi che potrebbero essere in atto in uno stabile infestato da immigrati.

“Abbiamo bisogno di alcune rassicurazioni basilari, perché questa malattia non è uno scherzo e seguita a diffondersi. Sicché abbiamo chiesto al sindaco se esiste una profilassi da seguire per i piccoli che andranno in classe dal 15 settembre,soprattutto vogliamo sapere se in questo caso specifico era entrato in atto il dovuto protocollo. In caso contrario, molte di noi non sono disposte a portare i bimbi a scuola”.

“La sindaco mi ha chiamata e richiamata – dice la donna, che ha un figlio di 6 anni iscritto alla seconda elementare – altrettanto la dirigente scolastica, e siamo stati ricevuti dal vicesindaco Riccetti e dall’assessore alla Servizi sanitari Loredana Zoppi”.

Anche il M5S, dopo l’errore della depenalizzazione del reato di clandestinità, sta tornando sui propri passi, e si è interessato alla questione, con una nota in cui specifica che l’amministrazione Montali “ha fatto una richiesta ufficiale al Ministero della Salute, alla Regione Marche, all’ASUR”, in ordine alle richieste delle mamme. Nella nota diffusa dal movimento si legge ancora che “sarebbe auspicabile che chi arriva fosse registrato in qualche modo e si astenesse dal frequentare luoghi pubblici per un periodo stabilito dagli esperti”.

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Per l’Hotel House, noto covo di immigrati, interviene tal Luca Davide: “Siamo sconcertati dalla incredibile facilità con la quale il nostro palazzo viene infilato nel tritacarne mediatico ogni volta veniamo strumentalizzati e avvolti nelle storie peggiori. È giusto parlare di quello che non va bene, ma a noi risultano altri fatti da quelli raccontati dalla stampa”. “Io sono qui da 24 anni e quella donna non la vedo da almeno 4 – gli fa eco un collega, Mustafà Diop, presidente dell’associazione senegalese Guy Ghi -. È vero che è proprietaria di una casa qui, ma da tempo se ne è andata a vivere a Civitanova”. Due simpatici burloni.

In realtà, la donna, in Italia da 15 anni, non risulta più all’anagrafe da molti anni.

Il problema è che entra chiunque e senza controlli, e le scuole sono un luogo privilegiato per il diffondersi delle epidemie.

Facciamo un esempio: uno dei genitori di M. torna dalla Nigeria, dove ha contratto Ebola – che ha 21 giorni di incubazione – e contagia M.
Poi M. va a scuola. Il resto lo potrete immaginare da soli.




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