Facebook pronto anche in Italia alla censura preventiva

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I piani di Zuckerberg (anche per l'Italia) sono ambiziosi

Posted by Agi on Thursday, June 21, 2018

Prima una parentesi: Agi è l’agenzia di notizie di proprietà di ENI, che è a sua volta una società pubblica. In nessun Paese normale dovrebbero esistere giornalisti dipendenti dello Stato e di una società petrolifera. Questo perché comprendiate cosa si nasconda dietro al flusso delle notizie ‘istituzionali’. Chiusa parentesi.

E infatti AGI ci racconta come si racconterebbe ai bambini, della lotta di facebook alle ‘fake news’. Facebook e il suo padrone non combattono le notizie false, combattono la diffusione delle notizie che non convengono a facebook e agli interessi che rappresenta.

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L’idea di un ‘verificatore di notizie’ è totalitaria in sé. Perché nessuno è scevro da opinioni politiche, tantomeno se è finanziato da Soros, come le società che Zuckerberg ha arruolato in questa iniziativa.

Quindi sarà ovvio l’obiettivo di queste ‘verifiche’. L’unico fact-checking credibile è quello di Vox, non perché abbiamo la verità in tasca, ma perché presenta diverse fonti alternative: sarà poi il lettore a decidere. Non un fact-checking verticale, dei padroni, ma orizzontale, dei cittadini.

Per quello verticale, inevitabilmente, finirà nelle mani di qualche giornalista o burocrate di sinistra.

Chi ritiene che facebook sia una società al lavoro per il benessere delle persone normali, solo perché il suo fondatore presunto gira in maglietta, è indubbiamente un demente.

E’ quindi urgente, anche in Italia, che il governo populista imponga a facebook – che svolge un servizio ormai in regime di monopolio – di garantire il libero flusso di notizie senza alcuna censura o ‘punizione’. Altrimenti verrebbe leso il diritto costituzionale alla libertà di espressione. Oltre a quello democratico di avere elezioni libere.

Le multinazionali, soprattutto quelle dei social, sono una minaccia alla democrazia. La più grande minaccia. Se non vengono regolate attraverso la legge.