Preside vieta Gesù Bambino: “Offende immigrati”

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Niente presepe per gli alunni dell’Istituto De Amicis di Celadina, a Bergamo: è il totalitarismo multietnico alla Buzzi.

Non c’è posto per Gesù Bambino all’epoca di Mare Nostrum. Il divieto arriva da tal Luciano Mastrorocco, dirigente scolastico: «La scuola pubblica – dice – è di tutti e non va creata alcuna occasione di discriminazione. In classe ognuno può portare il proprio contributo, ma accendere un focus cerimoniale e rituale può risultare soverchiante per qualcuno, che potrebbe subire ciò che non gli appartiene. Non sono l’anticristo, ma questo è l’orientamento che ho dato all’Istituto da otto anni, quando sono arrivato qua». Non sei l’anticristo, sei semplicemente a livello intellettivo di un kyenge.

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I bambini italiani vorrebbero tanto un presepe, almeno in classe, come assicurano venne fatto lo scorso anno, probabilmente di nascosti al preside, come nelle catacombe: «A me non risulta che l’anno scorso sia stato fatto un presepe – dice Mastrorocco -. Era stato allestito nell’atrio un villaggio agreste, per ricordare che siamo un’unica razza. È stato un modo per rispettare tutti: in questa scuola la percentuale media di studenti non italiani rasenta il 30% e, in alcune classi, ha picchi che si avvicinano al 50%. Le insegnanti sono d’accordo sul non fare alcun presepe tradizionale e l’unica lamentela è arrivata da un genitore. La favoletta che la cultura europea è figlia di tante cose, tra cui il cristianesimo, non sta più in piedi. A scuola non ci devono essere simboli che dividono».

Sembra di sentire parlare Odevaine:

“OPPORSI ALLA SOCIETÀ MULTIETNICA È UNA FOLLIA FUORI DALLA STORIA”

“Opporsi alla società multietnica oggi è una follia fuori dalla storia. Come sociale abbiamo il dovere di creare gli strumenti utili per insegnare alle istituzioni, ed anche a noi stessi, ad aprirsi”, lo dichiarava qualche mese fa Luca Odevaine (nome d’arte) presidente della fondazione IntegrA/Azione, presentando il manuale “Cittadinanza. Guida ai servizi per una città plurale”. Manuale […]

Il vero cristiano non può essere antirazzista, perché l’antirazzismo multiculturale è la relativizzazione della Fede.