Questo breve video a dir poco raccapricciante è stato girato da un utente-paziente all’interno dei corridoi dell’Ospedale Dono Svizzero di Formia. Come sappiamo ormai da oltre un anno, l’ospedale è stato individuato dalla Regione Lazio come idoneo a ospitare la degenza e la cura dei casi Covid, con una decisione del tutto scellerata, perché mai supportata da accorgimenti tecnici, potenziamenti del personale e persino di una seppur minima attenzione alla separazione dei percorsi e della frequentazione degli spazi tra pazienti Covid e pazienti non-Covid. VERIFICA LA NOTIZIA
Famosa e vergognosa a livello regionale se non nazionale è l’immagine che immortala un cartello tipo quello che avvisa dei pavimenti bagnati, con la scritta attenzione Covid in transito, come per le pecore al pascolo. Abbiamo svariate documentazioni video da parte di diversi utenti, circa le immagini a dir poco incredibili alle quali è possibile assistere al di fuori del pronto soccorso del medesimo ospedale formiano, dove pazienti e familiari in sala di attesa talvolta devono uscire per il transito di barelle con pazienti Covid trasportati persino all’aria aperta. Ora questo video girato solo poche ore fa, dove una infermiera che sta trasportando un paziente, si rivolge ad un altro dicendogli: “Non andare di là, quella è la stanza dei positivi ci sta una positiva dentro”. E poi aggiunge; “Infatti non capisco perché ci sta la gente la vicino”, come se entrare nelle stanze con dei positivi sia la cosa più facile del mondo.
Insomma mentre fuori dilagano restrizioni e limitazioni delle libertà durissime, proprio gli ospedali sembrano essere, ma già da tempo, i luoghi privilegiati del contagio, dove per restare solo a Formia, si contano decine di case di pazienti, loro familiari o personale sanitario, che hanno contratto il virus all’interno del nosocomio formiano. Qualcuno è anche morto! Una vergogna sulla quale certamente i responsabili dell’Asl ma soprattutto della Regione dovrebbero immediatamente rendere conto.
Siamo oltre la follia!
Oh Antani, e chi lo conosce il tuo indirizzo? Non vivo sotto il Jolly Roger, non ho mai pensato di farlo.