Bruciata viva al grido “Allah Akbar”, figlio: “Le avevo detto di non aprire a islamico” – VIDEO

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Il figlio di Mireille Knoll, l’anziana sopravvissuta ebrea bruciata viva da due islamici a Parigi, parla di Yassine, uno dei due assassini della madre di 85 anni.

“Lo conosceva da quando aveva 7 o 8 anni, era sicura al 100%. Quando mia moglie arrivò venerdì mattina, trovò Yassine, non sapeva che era lui, ma lo trovò seduto con mia madre che beveva. Mia madre non immaginava che potesse succedere di tutto a quest’uomo. Abbiamo detto a mia madre: ‘NON LO FARE ENTRARE PIU’ IN CASA!’. Ma mia madre era molto ingenua”.

Pensava che quel giovane uomo islamico che lei conosceva da bambino, non l’avrebbe mai sgozzata e poi bruciata viva, morente. Ingenua. Come l’Europa è ingenua.

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Lunedì sera, due uomini sono stati incriminati per “omicidio antisemita” e “rapina aggravata”, prima di essere sottoposti a detenzione preventiva. Uno di loro, Yacine M., 29 anni, era nientemeno che il vicino della vittima, che andava a trovare regolarmente sin dall’infanzia.

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Condannato nel 2017 per aver aggredito sessualmente la figlia dell’ex domestica di Mireille Knoll – dell’età di 12 anni -, l’islamico aveva trascorso otto mesi in prigione. “Lo stesso giornoandò da mia madre, stava bevendo porto”, ha detto uno dei figli della vittima sul canale i24News.

L’altro sospetto, A.C., è un senzatetto di 21 anni noto per rapina, si trovava nell’appartamento di Mireille Knoll il giorno dell’omicidio. Mentre era sotto custodia, ha spiegato che Yacine M., incontrato in prigione, faceva regolarmente osservazioni antisemite e gridava “Allah Akbar” al momento di agire.

Europa, chiudi la porta. Non lasciarli entrare.