Musk guida la rivolta anti-immigrati, dura repressione di Londra contro i bianchi

Vox
Condividi!

Il 29 luglio, un diciassettenne di origini ruandesi ha accoltellato undici bambine uccidendone tre in un centro estivo di Southport, scatenando proteste anti-immigrazione che hanno portato a violenze contro proprietà, centri per immigrati, una moschea e la polizia. Le contro-manifestazioni, organizzate soprattutto da islamici, sono state altrettanto violente.

Negli ultimi giorni i gruppi anti-immigrazione hanno organizzato 100 marce e picchetti di protesta in 39 città con un solo giorno di preavviso. La polizia, inizialmente preparata per affrontarli, ha poi guidato contro di loro migliaia di teppisti di sinistra, immigrati e musulmani.

Vox

La repressione del governo e delle autorità giudiziarie è stata dura, con circa 400 arresti finora. Il neo-premier laburista Keir Starmer ha dichiarato che non tollererà attacchi alle moschee o alle comunità musulmane e ha promesso un esercito permanente di agenti specializzati.

Stephen Parkinson, direttore della Pubblica Accusa di Inghilterra e Galles, ha avvertito che l’accusa di terrorismo potrebbe essere applicata a chi diffonde “informazione incendiaria” sui social media. Anche Nick Price, direttore dei servizi legali del Crown Prosecution Service, ha sottolineato le conseguenze reali delle azioni online.

Keir Starmer ha criticato le grandi aziende di social media, alludendo probabilmente a Elon Musk, che ha twittato “La guerra civile è inevitabile”. Questo ha scatenato una guerra online tra Musk e i Laburisti britannici, con giornalisti e intellettuali che chiedono la censura o la soppressione di X, l’ex Twitter comprato da Musk. Musk ha risposto coniando il nomignolo “Two Tier Keir” per Starmer, accusandolo di essere duro con chi protesta e diffonde informazioni, ma tollerante con le violenze commesse da musulmani e immigrati.