Avrete notato come i giornalisti sbattano con scomposta eccitazione le foto dei vincitori di medaglia agli inutili Europei di Atletica di Roma. Purché siano neri. Sono gli stessi giornalisti che nascondono le foto degli stupratori quando sono neri.
Tornando alla questione sportiva ed etica. Se il tuo unico scopo non è migliorare te stesso spingendo l’uso della tecnica per aggirare la natura – Mennea ad esempio – ma vincere medaglie, allora il modo migliore è importare e naturalizzare i vari primatisti in giro per il mondo: prendi un africano occidentale per i 100 metri, uno orientale per la maratona, un cinese per il ping pong, un russo per il salto con l’asta, un giapponese per il judo e via dicendo. Perché certe discipline sono così specialistiche da esaltare al massimo le differenze razziali: un nigeriano non vincerà mai una maratona. Ma tutto questo è il contrario dello sport.
Ed è, anche, una scorciatoia demenziale.
Perché puoi vincere medaglie nell’inutile Europeo, poi vai alle Olimpiadi e lì ci sono altri africani occidentali, orientali, cinesi, russi e via dicendo: e come la volta scorsa le uniche medaglie le vincono gli italiani veri. Che non hanno la pelle nera.
E, ovviamente, non parliamo di Jacobs, che è comunque italiano per ius sanguinis.