Etta, la cantante di “Amadeus”: molestata 2 volte in 24 ore a Milano dai soliti noti

Vox
Condividi!

Leggendo i suoi post si comprende anche perché il mondo sia nelle condizioni in cui è. E perché le ragazze vengano molestate in strada a Milano.

“Io non capisco come sia possibile nel 2024 per noi donne non sentirci sicure per strada, non sentirci al sicuro mai. Sempre oggetto di molestie, di cat calling continuo”. È lo sfogo su Instagram della cantante Etta (Maria Antonietta Di Marco) cantautrice del tormentone “Amadeus”. L’artista campana, che in passato ha preso parte a X Factor e ad Area Sanremo, nelle scorse ore ha raccontato di essere oggetto di molestie a Milano. “Sono stata molestata. Come alcuni di voi sanno sono stata a Milano in questi giorni per motivi lavorativi. E nell’arco di 24 ore sono stata molestata per ben due volte – ha detto in un video sul suo profilo Instagram -. Adesso sicuramente alcune menti mediocri si faranno questa domanda ovvero ‘Chissà come era vestita’. Be’ non voglio dilungarmi a rispondere a questa domanda anche perché una donna può vestirsi come vuole, può uscire anche nuda per strada, e non deve sentire il peso di essere giudicata. Non deve sentirsi in colpa per le molestie che riceve. E soprattutto deve sentirsi libera e al sicuro. Ma comunque io voglio rispondervi: ero vestita così, proprio come sono adesso (e posta un’immagine del suo outfit)”.

Vox

“Un’altra affermazione stereotipata potrebbe essere ‘Ma non si gira da sola per le strade di Milano’. È stereotipata perché voi non direste mai a un uomo una cosa del genere, però voglio rispondervi anche a questo: non ero sola. Una volta ero col mio producer e un’altra volta ero con ben due persone (il mio producer e un altro artista con cui dovevo fare registrazioni in studio)”. La 29enne campana entra poi nel merito di quanto accaduto: \”La prima molestia che ho ricevuto è un semplice cat caling. Quest’uomo si è sentito in diritto di fischiarmi e di farmi dei complimenti, sicuramente non graditi. Non ho avuto molta paura perché ero con queste persone. Ma se fossi stata sola io mi sarei c..ata sotto. Seconda molestia: eravamo sul pullman, io e il mio producer, ed entra quest’uomo. La sua percezione della realtà era abbastanza deviata perché secondo me era ubriaco o qualcosa del genere e ha deciso di sedersi nei sediolini alla fine però rivolto verso di me. Dal momento in cui è entrato, non ha mai abbassato lo sguardo”.

“Mi fissava, faceva dei rumori affinché mi girassi verso di lui – ha continuato la cantante -. Non sono riuscita a comunicare con la persona che avevo con me perché avevo paura anche per la sua di incolumità. Non sapevo se questa persona era armata, che intenzioni avesse. Non sapevo come avrebbe reagito magari a un uomo che mi avesse protetta. Quindi sono stata in silenzio con la testa china sul cellulare per non incrociare il suo sguardo. Fortunatamente poi questa persona è scesa, continuando a fissarmi e una volta scesa io ho guardato per avere la certezza che fosse sceso. I nostri sguardi si sono incrociati e lui ha iniziato a tirare le botte vicino al pullman”. Infine l’appello: “Una donna su due ogni giorno viene molestata… l’8 Marzo non regalateci una mimosa, scendete con noi in piazza a protestare, aiutateci a essere LIBERE”.”