Secondo un dato ufficiale reso noto durante una discussione in Parlamento sulla Legge Zampa del PD, i minori stranieri commettono in media 268 stupri, 86 omicidi e 1.560 pestaggi. Mentre incassano paghetta da almeno 100 euro al giorno in vitto, alloggio e diaria.
Numeri che si ripetono:
Boom di reati dei minori sbarcati a Lampedusa: 1.110 stupri, rapine e crimini
# I Minori Stranieri e la Criminalità in Italia
La questione della criminalità tra i minori stranieri in Italia è un argomento emergenziale. Secondo i dati forniti, in media, i minori stranieri commettono quasi duecento stupri, una decina di omicidi e centinaia di pestaggi in un anno. Queste cifre sono preoccupanti e richiedono un’analisi attenta.
## Analisi dei Dati
I dati indicano che i minori stranieri in Italia sono coinvolti in una serie di reati gravi. In media, si segnalano dal 2010 ad oggi quasi duecento stupri, una decina di omicidi e centinaia di pestaggi l’anno. Questi numeri sono significativi e sottolineano la necessità di affrontare la questione della criminalità tra i minori stranieri.
Inoltre, tra i minori stranieri già arrivati in Italia, solo in un anno, il 2015, erano sono stati accertati 32 omicidi volontari e 54 tentati omicidi, oltre a 1.560 lesioni personali e 268 violenze sessuali. Questi numeri evidenziano ulteriormente la gravità della situazione.
## Legge Zampa: Normative sui Minori Stranieri Non Accompagnati
È importante notare che i minori stranieri non accompagnati non possono essere respinti alla frontiera, nemmeno se provengono da Paesi con un tasso di omicidi doppio di quello italiano. Questa normativa, in linea con i desideri di chi fa soldi con l’accoglienza, pone delle sfide significative in termini di gestione e prevenzione della criminalità che sono insopportabili.
La questione della criminalità tra i minori stranieri in Italia è semplice e richiede un approccio molto semplice: abrogare la Legge Zampa.
La ‘Zampa’ è la legge che impedisce di rimandare i presunti minori sbarcati a casa dai genitori per arricchire il Partito Di Bibbiano.
I ricongiungimenti familiari sono una minaccia per il nostro futuro.
Il delitto perfetto del Pd: una legge per importarli, una per impedire di espellerli e, poi, ne vorrebbero un’altra per renderli ‘italiani’.
Le baby gang del Pd.
Ma il Pd fa quello che tutti sanno ha promesso di fare. Il problema è cosa sta e non sta facendo la Meloni: non abroga la Legge Zampa e, invece di rimandare a casa quelli veri si limita a controllare l’età dei presunti minori.
E voi pagate:
17ENNE TUNISINO SBARCATO A LAMPEDUSA: PAGHETTA DA 120 EURO AL GIORNO – VIDEO
Non si parla dei significati del pene come arma e dello stupro etnico come simbolo di conquista, significati sottostanti la vita socio-culturale d’ogni tempo e d’ogni luogo, e che sono evidenti nelle manifestazioni sempre uguali che la storia ci ha narrato descrivendo con monotonia il quadro costante degli stupri che segnano la fine di una battaglia, di un assedio, di una guerra.
La guerra dello stupro è sempre esistita. I maschi sconfitti ne erano talmente sicuri che spesso preferivano uccidere le proprie donne per non lasciarle in balia della violenza del nemico. Ne esiste una famosa rappresentazione nel gruppo scultorio (conservato nel Museo delle Terme di Roma) del Galata che, sconfitto, uccide la propria donna prima di uccidersi davanti al soldato romano vincitore.
Noi, invece, non solo lasciamo che stuprino le nostre donne, li paghiamo anche per farlo.
Lo stupro avviene, spesso prima di ucciderle, su donne di qualsiasi età, delle quali non si è neanche guardato l’aspetto, oppure davanti agli occhi del loro compagno, il quale è con tutta evidenza il vero bersaglio, simbolicamente rappresentante di tutti i nemici ai quali s’infligge, appropriandosi le sue donne, la peggiore ignominia. Perfino la libertà di cui le donne oggi godono in Italia è interpretata come una debolezza, una vigliaccheria degli uomini italiani, i quali devono perciò a maggior ragione essere sbeffeggiati, disonorati attraverso l’appropriazione del «contenitore» della loro stessa essenza-sperma, in una specie di sodomizzazione in forma indiretta. Sono significati che vengono da molto lontano, ma che spingono all’azione con tanta maggiore violenza quanto meno sono consapevoli.
Chi ne è del tutto consapevole, invece, è la donna.
Le donne sanno bene che il pene è un’arma in quanto supera il confine del corpo alla pari di un punteruolo, di un coltello. I codici penali non hanno mai configurato lo stupro come tentato omicidio, ma, di fatto, esso lo è, ed anche se si tratta di un’arma impropria, la donna ne esce sempre «uccisa», anche se lo stupratore non completa l’opera uccidendola, perché ha percepito la violenza omicida di cui il pene è il massimo portatore. Ogni stupro è un’uccisione, più violenta, più traumatica, più significativa che qualsiasi altra uccisione perché il pene è il primo coltello sacrificale e il suo oggetto non è soltanto la particolare donna che è violentata, ma la donna come prima «vittima», come segno e simbolo del concetto stesso di «vittima», oggetto del sacrificio.
Gli stupri di massa, che leggiamo nelle statistiche da parte degli immigrati, altro non sono che lo stupro che precede la conquista finale dell’Italia. Prima ci stuprano, poi ci uccideranno.