Todde delira dal suo 20 per cento: “Il voto sardo risposta ai manganelli”

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La grillina Todde: “Il voto sardo risposta ai manganelli”. Ha il quoziente intellettivo della Boldrini.

La sua elezione è politicamente irrilevante, oltre che casuale, perché dovuta al mero voto disgiunto: gli elettori più che lei non hanno voluto l’odiato sindaco di Cagliari. Essere eletti per duemila voto con metà elettori che si sono astenuti e con la maggioranza che ha votato l’altra coalizione non è una vittoria politica, è una mera vittoria elettorale possibile solo per la cervellotica legge elettorale sarda.

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Se davvero fosse come lei dice, sarebbe accaduto il contrario: le liste dei partiti di governo avrebbero perso e il loro candidato vinto. Invece FdI, Lega e altri hanno preso 8 punti percentuali più della sua ammucchiata. Quindi le motivazioni della sua elezione sono tutt’altro che politiche.

Semmai c’è da segnalare l’astensione. La democrazia non può sopravvivere a questi livelli di affluenza e ci sarebbe da approvare una legge per le elezioni amministrative: se l’astensione supera una certa soglia, allora il sindaco o il governatore lo nomina il governo centrale che ha legittimità democratica vera. Non si può eleggere sindaci o governatori che hanno il mandato del 20 per cento scarso della popolazione.

Sui manganelli: agli elettori piace quando i teppisti di sinistra pro-Hamas vengono manganellati. Non piace ai media e agli influencer, ma i voti li porta più che il contrario.




3 pensieri su “Todde delira dal suo 20 per cento: “Il voto sardo risposta ai manganelli””

    1. Ti garantisco che in casa nostra non entrano, e nemmeno nel nostro cortile. Potrebbero farsi male persino vagando nei campi incolti, a seconda della ragionevolezza del proprietario. Qui non siamo a Milano o in Emilia-Romagna.
      Dove non arriva la legge italiana entrano in gioco i “costumi locali”, chiamiamoli cosi.

  1. Comunque confermo ciò che avete scritto. In Sardegna quasi nessuno vota più, ma è comunque consuetudine che nessun presidente o sindaco venga mai confermato. Il politico sardo è esattamente come lo si può immaginare, arraffone e asservito al potere centrale, e può avere gioco facile nel farsi eleggere sfruttando i problemi sociali di quest’isola.
    Tuttavia, i sardi non dimenticano mai una promessa infranta. La parola data, per questa gente, ha un valore immenso.

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