I preti scoprono la sostituzione etnica: “gli immigrati non vengono in chiesa”

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# La Chiesa e la Sostituzione Etnica: Una Prospettiva Economica

La Chiesa, che ha sostenuto la sostituzione etnica, sta scoprendo che i “sostituti” non sono uguali ai “sostituiti”. Questa realizzazione emerge in modo particolare quando si tratta delle offerte che sostengono le parrocchie. Le messe sono sempre meno frequentate, un processo anche demografico.

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Don Roberto Trevisiol, sacerdote di San Giorgio a Chirignago, ha rotto il silenzio sul bollettino parrocchiale, rispondendo direttamente alla lettera di un volontario della chiesa che raccoglie le offerte durante la messa. “Mi sembra che con il passare dei mesi le offerte diminuiscano e anche in maniera consistente”, scrive il parrocchiano. Don Roberto conferma: “Se fino a qualche anno fa durante le messe domenicali raccoglievamo 1.100 euro (poco più, poco meno), adesso difficilmente arriviamo agli 800. Le offerte domenicali sono diminuite, e anche di molto, e questo dipende soprattutto dalla diminuzione delle persone che vengono alla messa”.

Don Roberto elenca tre cause per questo calo: la crisi della fede che ha colpito tutto l’Occidente, il Covid che ha aperto una strada nuova per tante persone, soprattutto anziane, facendo scoprire la messa in televisione, e la denatalità.

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Don Marco Scaggiante, parroco di via Piave, sottolinea: “Noi siamo ben al di sotto di quelle cifre… Se alla nostra parrocchia fanno riferimento settemila abitanti, di fatto almeno tremila sono stranieri che non frequentano la chiesa”. Le offerte sono scarse, con una media di 350 euro a domenica, e i costi da sostenere sono alti. “Ho appena visto le bollette di luce e gas del mese scorso – risponde don Marco -. Sono 1.800 euro, senza contare l’acqua, il che significa che ci vogliono 5-6 “domeniche” per coprire solo questa spesa”.

## Un Problema Comune

Don Natalino Bonazza, parroco di San Giuseppe in viale San Marco e vicario foraneo di Mestre, commenta: “È un problema comune per le parrocchie, effetto di una tendenza facilmente intuibile. Il calo delle offerte è dovuto alla diminuzione delle presenze regolari durante le messe. E, visto che le parrocchie vivono di offerte, quelle più piccole non dispongono di risorse particolari, ma hanno spazi ugualmente grandi da riscaldare e mantenere”.

Hanno scoperto che i musulmani sostenuti dalle loro Caritas non versano le offerte. Geni. E’ il bello deve ancora venire, quando vi impaleranno negli alteri in nome del loro Allah. Allora le bollette saranno l’ultimo dei vostri problemi.




3 pensieri su “I preti scoprono la sostituzione etnica: “gli immigrati non vengono in chiesa””

  1. Solo dei deficienti disperati e col cervello bacato (per credere in cose che non esistono, favole per idioti) potevano credere di poter sostituirte gli “ingrati bianchi” con la feccia del mondo, sperando magari di convertirla qua. E solo dei deficienti tra quegli “ingarti bianchi” che ancora abboccano alle loro minchiate possono ancora tardare ad amndare a prendere loro, i criminali poLLiticanti “laici” e i LURIDI YANKEE DI MERDA che stanno ordinando quest’invasione e IMPICCARLI TUTTI DAL PRIMO ALL’ULTIMO!

    1. prima di andare a prendere gli yankee
      bisogna andare a prendere i leghisti,
      nonché quelli che hanno eletto il presente governo
      e di cui si sapeva benissimo cosa avrebbe fatto
      in quanto componente del partito unico.

      Solo con il rastrellamento e sterminio dei leghisti,
      si potranno risolvere i problemi.

      Ma qui siete troppo ritardati per poterlo capire.

    2. Steel, quello di questi preti non è il vero Cattolicesimo. E’ semplicemente la sua versione contraffatta, marxistizzata e filo-ebraica uscita dal Concilio Vaticano II del 1962-65.

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