Proseguiamo il nostro viaggio sul pensiero degli imam che predicano in Italia. E’ la volta di Hafiz Muhammad Zulkifal.
“Le donne infedeli catturate sono delle prede e dunque i mujahidin (soldati islamici) possono farne quello che vogliono”.
E’ la “fatwa” dell’africano di 43 anni, imam e formatore coranico tra Bergamo e Brescia. Finito sotto processo a Sassari con l’accusa di essere membro e ispiratore di una cellula di Al Qaeda in Italia.
Tra le altre cose, hanno anche organizzato l’omicidio della sorella di uno degli imputati perché stava frequentando un ragazzo.
L’imam di Bergamo, città dove il sindaco Pd predica ‘integrazione’, predicava e praticava la supremazia della Sharia sulla legge italiana.
In una intercettazione si paragonava alle forze dell’ordine: “Faccio quello che fate voi! Fermate le persone che protestano con l’uso dei manganelli e cercate quelle persone che fanno dei lavori illegali. Anche noi facciamo la stessa cosa! Voi lavorate sotto le leggi dello Stato, mentre noi su quelle di Dio!”. E dopo aver ordinato e fatto eseguire l’omicidio di una coppia di connazionali, assassinati nel Bresciano nel 2011, aveva sostenuto “Abbiamo fatto una cosa santa per Allah e Allah ci ha protetti”.
Che Dio protegga noi da voi. E dal Pd, che ha nel suo programma di dare la cittadinanza a tutti i musulmani che vivono in Italia. Cosa che avverrà comunque tra una decina d’anni se l’attuale governo non blocca i ricongiungimenti familiari e non torniamo allo ius sanguinis integrale.
Cotromano esiste solamente a Roma
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Hassan, prof a 20 anni: “Una volta fui bocciato, ai miei alunni dico non arrendetevi mai”
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