Oggi moriva l’italiano Galileo Galilei, il primo scienziato

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Nel 1642, ad Arcetri vicino a Firenze, moriva l’8 gennaio l’astronomo e fisico Galileo Galilei, il padre della scienza moderna.

Galileo Galilei, anche filosofo e matematico italiano, ha introdotto il metodo scientifico, basato sull’osservazione oggettiva e sperimentale della realtà, e ha sostenuto la teoria eliocentrica, secondo cui la Terra e gli altri pianeti ruotano attorno al Sole.

Tra le sue scoperte principali ci sono:

– L’isocronismo delle oscillazioni del pendolo, che ha applicato alla misurazione del tempo.
– Il principio di inerzia, che afferma che un corpo in movimento tende a mantenere la sua velocità e direzione, a meno che non intervenga una forza esterna.
– La legge della caduta dei gravi, che stabilisce che tutti i corpi cadono con la stessa accelerazione, indipendentemente dalla loro massa.
– Il cannocchiale, che ha perfezionato e usato per osservare il cielo, scoprendo la superficie irregolare della Luna, le macchie solari, le fasi di Venere, i quattro satelliti di Giove e la natura stellare della Via Lattea.

Oltre alle sue famose scoperte astronomiche, come i satelliti di Giove e le fasi di Venere, Galileo ha avuto una vita ricca di curiosità e aneddoti.

Era un ottimo liutista e aveva imparato a suonare il liuto da suo padre, che era un compositore e teorico della musica.

Galileo era anche un inventore e progettò diverse invenzioni particolari, come un raccoglitore di pomodori, una combinazione di candele e specchi per deviare la luce e un pettine tascabile che diventava un utensile per mangiare.

Come tutti i geni non era molto bravo a insegnare. L’Università di Pisa non gli riconfermò la cattedra di matematica dopo il primo anno. Pare che le sue lezioni fossero troppo complicate per gli studenti e che i colleghi trovassero difficile lavorare con lui.

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Galileo proteggeva le sue scoperte scrivendole sotto forma di anagrammi, spesso in codice. Ad esempio, quando scoprì le fasi di Venere, scrisse: “HAEC IMMATURA A ME IAM FRUSTRA LEGUNTUR O.Y.”, che anagrammato diventava: “CINTHIAE FIGURAS AEMULATUR MATER AMORUM”.

Galileo tenne anche due lezioni all’Accademia Fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante. E arrivò alla conclusione che, secondo la Commedia, Lucifero fosse lungo circa duemila braccia.

Sostenendo la teoria eliocentrica di Copernico, secondo la quale la Terra gira intorno al Sole e non viceversa, fu perseguitato dalla Chiesa. Questa teoria era infatti contrasto con la visione geocentrica dell’universo, basata sulle Sacre Scritture e sostenuta dalla Chiesa. Per questo motivo, Galileo è entrato in conflitto con le autorità ecclesiastiche, che lo hanno accusato di eresia e lo hanno sottoposto a due processi.

Nel primo processo, avvenuto nel 1616, Galileo fu ammonito dal cardinale Bellarmino a non insegnare né difendere la teoria copernicana, e gli fu proibito di leggere il libro di Copernico, De revolutionibus orbium coelestium, che fu messo all’Indice dei libri proibiti.

Nel secondo processo, avvenuto nel 1633, Galileo fu giudicato colpevole di aver violato l’ammonizione del 1616, pubblicando il suo libro Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, in cui esprimeva le sue idee a favore dell’eliocentrismo. Galileo fu costretto ad abiurare le sue opinioni e fu condannato alla detenzione domiciliare, che durò fino alla sua morte nel 1642.

Il caso Galileo è considerato uno dei più gravi episodi di contrasto tra scienza e religione nella storia. Solo nel 1992, papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto l’errore della Chiesa e ha chiesto perdono per le sofferenze inflitte a Galileo.

La frase “Eppur si muove” (o anche “E pur si muove”) è attribuita a Galileo Galilei, che l’avrebbe pronunciata dopo aver abiurato la sua teoria eliocentrica di fronte al tribunale dell’Inquisizione nel 1633. Tuttavia, non ci sono prove documentali che confermino che Galileo abbia effettivamente detto questa frase, che appare per la prima volta in un quadro del XVII secolo e in un libro di Giuseppe Baretti del 1757. Si tratta quindi di una leggenda, probabilmente nata per esaltare il coraggio e la convinzione dello scienziato italiano.

Galileo ha avuto tre figli dalla sua relazione con Marina Gamba, una donna veneziana che non sposò mai. I loro nomi erano Virginia, Livia e Vincenzio. Virginia e Livia entrarono in convento e presero i nomi di suor Maria Celeste e suor Arcangela. Vincenzio seguì le orme del padre e divenne uno scienziato, letterato e poeta. Sposò Sestilia Bocchineri, sorella di un segretario del granduca di Toscana.




5 pensieri su “Oggi moriva l’italiano Galileo Galilei, il primo scienziato”

  1. Riccardo è il più impulsivo, ma è anche la mente più brillante tra noi quattro perché ogni tanto ha dei veri e propri lampi di genio che ci lasciano quasi senza parole

    ://www.notizie.it/padova-quattro-gemelli-si-laureano-insieme-o-quasi-tra-noi-c-e-stata-sana-competizione/

    ”Infatti sia che diamo retta al poeta greco: «Talvolta è piacevole anche fare follie», sia a Platone: «Invano chi è padrone di sé bussa alla porta della poesia», sia ad Aristotele: «Nessun grande ingegno non fu mescolato alla pazzia»: non può esprimere qualcosa di grande e superiore agli altri se non una mente eccitata. Una volta che ha disprezzato le cose usuali e comuni e per divina ispirazione si è elevata più in alto, allora infine suole cantare qualcosa di più grande delle capacità umane. Non può raggiungere qualcosa di sublime e di elevato finché rimane in sé: è necessario si stacchi dal consueto e scatti verso l’alto e morda i freni e trascini il suo auriga e lo conduca là dove da solo avrebbe avuto paura di salire.”
    Lucius Annaeus Seneca, De tranquillitate animi, 17, 10-11, Rizzoli, traduzione di Caterina Lazzarini, 2019, pagina 139.

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