“Meloni pericolosa figlia del patriarcato”: il delirio di Gruber

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L’omicidio di Giulia Cecchettin ha liberato dai manicomi una schiera di disagiat* eccitati dal raro caso in cui un uomo italiano uccide una donna, tanto da trasformare un caso individuale di cronaca nera in un bizzarro processo al maschio italiano.

A guidare questo esercito di disagiati la sorella della vittima, che a molti è sembrata più interessata alla propria militanza politica da centro sociale che al dolore per la morte della sorella.

Ci sono stati anche deliranti attacchi al governo di Giorgia Meloni.

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Ma il presidente del Consiglio, davanti all’ennesima strumentalizzazione, ha replicato.

La sinistra politica è disperata. Parla solo a se stessa. Si attacca ad una ragazzina confusa che ciancia parole imparate a memoria in qualche centro sociale.




2 pensieri su ““Meloni pericolosa figlia del patriarcato”: il delirio di Gruber”

  1. Se la meloni avesse avuto un padre, sarebbe una donna, non una serva della Ue, viva le mazzate del Patriarcato quelle che ti raddrizzavano quando fumavi, ti mettevi le minigonne e ti truccavi come un mignottone della salaria, se ci fosse ancora il patriarcato il mondo sarebbe migliore, meno male che avremo il nuovo patriarcato, quello di importazione, quello beduinico, che ti strozza solo se hai un tuo pensiero…. Questa è la fine che faranno tutte le donne progressiste….. I cadaveri del nuovo uomo dominante… Lo scopacapre islamico, beate loro

  2. Queste sedicenti “donne” (a mala pena femmine) che vogliono l’abolizione del patriarcato per non essere contestate nelle loro follie sadomasochiste, pescando disonestamente gli episodi delittuosi solo tra gli italiani, tra poco si accorgeranno di doversi mettere in fila anche solo per potere avere udienza dai propri kompagni mao mao loro protettori.
    E’ solo questione di tempo….

I commenti sono chiusi.