Giulia Cecchettin, dietro gli sproloqui della sorella gli sciacalli del Pd: “Basta famiglia tradizionale”

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Dietro le parole prive di senso della sorella con l’anello al naso:

Giulia Cecchettin, la sorella (foto): “Colpa del patriarcato”

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Ci sono gli sciacalli del Pd. Usano rari fatti di cronaca per propagandare il furto dei bambini.

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Ma da dove nasce l’attacco a Salvini? Elena nelle ultime ore ha dato sfogo al dolore condividendo su Instagram diversi post contro la piaga del femminicidio, tra cui anche uno di Carlotta Vagnoli, attivista femminista, nel quale si ricorda che la Lega «insieme a FdI, che però ha scelto l’astensione, a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul». Vagnoli si riferisce all’adesione dell’Ue alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. Le votazioni riguardavano una prima risoluzione che si occupava dell’adesione alla Convenzione nel settore pubblico e una seconda sulla cooperazione giudiziaria e sull’asilo. «Così – conclude Elena, citando l’attivista -, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato». Vagnoli pochi giorni fa aveva firmato con altri duecento intellettuali e attivisti una lettera alla Rai contro la trasmissione di Nunzia De Girolamo che aveva ospitato della ragazza vittima dello stupro di Palermo, accusando il programma di spettacolarizzazione e di pronografia del dolore. Ed è la stessa che, quando Meloni ad agosto 2022 aveva postato il video di uno stupro di avvenuto a Piacenza, aveva scritto post come questo: «Tenete le vostre mani fasciste lontano dalle survivor. E Giorgia, donna, mamma, cristiana: agli abbracci noi ti rispondiamo con gli sputi». E ancora: «Giorgia, donna, mamma, cristiana e sciacalli fascista pubblica il video di uno stupro sui social per fare propaganda. Chissà quanti like vale una vita umana. Nello specifico: chissà quanti like vale la vita di una donna». Di recente ha criticato ancora la premier dopo la scelta di separarsi dal compagno: «Qui non siamo davanti a una liberazione femminista della Presidente – come ho amaramente letto un po’ troppo in giro – Qui siamo davanti alla volontà di arginare un danno d’immagine e di dare un chiaro segnale politico () non c’è niente di femminista». E sul noto spot dell’Esselunga che racconta una storia di genitori separati, commentava così: «Lo spot si inserisce in un contesto filogovernativo ben preciso. Alcune aziende () stanno attivando delle iniziative mirate a ricostruire una solida immagine della famiglia tradizionale tramite una serie di collaborazioni con il Ministero della famiglia, natalità e pari opportunità».

La destra impari: al prossimo crimine degli immigrati, ne commettono decine al giorno, sciacallare senza ritegno.




Un pensiero su “Giulia Cecchettin, dietro gli sproloqui della sorella gli sciacalli del Pd: “Basta famiglia tradizionale””

  1. Anzitutto non si doveva fare da gran cassa alla vicenda, ed anche se vuoi fare la gran cassa, sicuramente non devi invitare tutti i cerebrolesi fumati femministardi, ma, anzi, devi mediare gli eventuali svarioni dei familiari, che possono essere tollerati, sul momento, per la tragedia subita.
    Invece ci si marcia su queste cazzate, ma il giornalismo deve cambiare, non può più essere a libro paga di Soros e compagnia delirante.
    Se fossi stato un politico, se proprio mi avessero estratto con le pinze un commento, avrei commentato come Salvini. La vicenda non merita il clamore ‘politico’ di cui è stata intinta, resta un tragico fatto di cronaca, che, come tutti i fatti di cronaca, sarà presto dimenticato suppongo.

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