«È successo tutto molto velocemente. Stavo entrando a teatro e lui mi si è avvicinato. Mi ha guardata e mi ha dato un pugno in faccia».
A parlare è una violinista coreana che suona al Teatro Comunale e che ha avuto n incontro con la società multietnica inesistente in Corea.
Giovedì scorso, alle 12.30, è stata aggredita da un balordo senzatetto in Piazza Verdi.
Una violenza gratuita che per fortuna non ha avuto conseguenze serie sul piano fisico per l’artista (non ha nulla di rotto e se l’è cavata con una Tachipirina e un po’ di riposo) ma che si è ripercossa invece sul piano emotivo.
Musicista coreana presa a pugni in piazza Verdi: “Tenetelo in cella, i carabinieri dicono che ha picchiato anche un’altra donna”.
Ecco, questi sono reati evitabili perché prevedibili: metterlo in galera e poi rimpatriarlo prima che uccida. Come nel caso di Ines:
Rovereto, il nigeriano non espulso perché Meloni non ha cambiato la legge
Uno Stato serio dovrebbe concentrarsi sui reati evitabili, non fare propaganda su quelli che non lo sono.
Uno Stato può agire contro un clandestino pregiudicato, non può fare nulla contro un incensurato che una mattina si sveglia e va fuori di testa.
Se qualcuno pensa che i cosiddetti ‘femminicidi’ – una cinquantina con una sproporzione di immigrati – siano evitabili scrivendo ‘No alla violenza sulle donne’ è più demente di Filippo Turetta. Sono reati di impeto che esisteranno fino a che esisterà l’essere umano.
E, anzi, se andiamo a vedere gli autori di questi crimini, sono spesso maschi beta. Non dominanti e molto poco inclini alla violenza. E’ l’impotenza che genera questo tipo di violenza improvvisa, non il ‘machismo’. Il cosiddetto ‘macho’ le molla quelle come Giulia, e passa a quella successiva, non ci si fissa.
Grande Bologna, grande piazza verdi, nel senso gran piazza dello spaccio…… io di Bologna vi ho ampiamente avvisati….!, sempre meglio sempre peggio