La storia di Alessandra Accardo, la poliziotta napoletana stuprata e quasi uccisa dal solito immigrato, l’anno scorso, mentre stava tornando a casa dopo il lavoro e prendeva l’auto parcheggiata all’interno del porto di Napoli:
Stupro poliziotta, bengalese confessa: “Sono stato io, l’ho vista e ho deciso di stuprarla”
“Mi sono imbattuta in questa persona che non conoscevo – ricorda parlando del bengalese – improvvisamente, stavo per entrare in macchina, mi ha detto tranquillamente che voleva abusare di me. E’ iniziata una colluttazione e per tutto il tempo ha cercato di ammazzarmi, poi è arrivato al suo obiettivo, quello di violentarmi”. Venti lunghissimi minuti: a salvarla, l’arrivo di un camionista che è intervenuto in sua difesa. Se non fosse arrivato nessuno, forse oggi Alessandra non sarebbe qui a parlarne.
Il bengalese tra poco sarà di nuovo in giro a stuprare chi passa:
Li andate a prendere al Largo, in mare aperto cosa volete? Un applauso?, ma chi se ne frega
Giusto lorenzoblu. Tanto come si dice una lavata e una asciugata ed è come nuova. Così imparate a difenderli
ma scusate, questi sarebbero i poliziotti che dovrebbero proteggerci se non sanno neanche difendere sé stessi? perchè se non vogliono armarli, anche se a sparare ci pensano due volte per non essere incriminati, non fanno fare loro corsi di arti marziali?