Quando sentite un deficiente in televisione dire “ho fiducia nella giustizia”, mandatelo dove non si dice. La giustizia è fatta di uomini o donne come Iolanda. Finire nelle loro mani è come finire davanti al boia.
È il 18 febbraio 2008 a Nicolosi quando la gioielleria di Guido Gianni viene attaccata dai malviventi: uno di loro prende in ostaggio la moglie, la immobilizza a terra, minacciandola con una pistola mentre i suoi complici tentano di svuotare il negozio. Gianni, armato di una Beretta 9×21 legalmente posseduta, reagisce: lotta contro gli assalitori ed apre il fuoco, uccidendo due ladri e ferendo il terzo. Undici anni dopo la Corte di Assise di Catania lo condannerà a 13 anni di carcere, una decisione che Salvini definirà “vergognosa” e poco giusta. “Io sto dalla parte di chi si difende, sempre”, disse il leader della Lega non sapendo che quattro anni dopo si sarebbe ritrovato nuovamente a “scrontrarsi” con la giudice che firmò quella sentenza. Iolanda Apostolico.
Il fatto che sia stata proprio la magistrata oggi al centro delle polemiche a scrivere quel provvedimento di per sé non è uno scandalo. Tuttavia, l’eurodeputata Susanna Ceccardi quanche domanda se la pone: “A quel tempo, il nome della giudice non mi diceva nulla – spiega la leghista a Nicolaporro.it – Oggi invece dice qualcosa: ovvero che lo stesso magistrato che ha liberato quattro migranti è lo stesso che condivideva campagne No Borders, petizioni contro Salvini e che ha avuto tra le mani il potere di privare della libertà un padre di famiglia. Mi chiedo: perché non applicò per Gianni la scriminante della legittima difesa?”.
Apostolico, in relazione alla sentenza sui quattro tunisini trattenuti nel centro di Pozzallo, ha assicurato di non aver “mai scritto alcun provvedimento condizionato dalle mie idee”. Ceccardi però, alla luce delle notizie emerse sulle sue simpatie a sinistra, si pone una domanda: “Quella di Guido Gianni è stata una sentenza imparziale?”. “Non voglio pensare che quella fosse una sentenza politica – dice a Nicolaporro.it – perché qui si parla di una persona in carcere da 12 anni e una famiglia sul lastrico per le spese legali. Fu una sentenza imparziale? Non lo voglio pensare…. Ma di certo è quello che si sta chiedendo Guido Gianni e credo anche molti italiani”.
Ancora una volta il governo di analfabeti parlano tra di loro di dolori mestruali e tamponi assorbenti vantaggiosi, piuttosto che di trovare soluzioni concrete, castrati fate una legge per cui il governo può concedere la grazia al posto del rincoglionito di turno di sinistra che scorreggia al quirinale
L ateo Napolitano che sta probabilmente all inferno concesse al delinquente di sofri la grazia con la scusante che stava morendo di cancro, Napolitano è morto e sofri va ancora in giro per università di merda vedasi là sapienza a romperci i coglioni sulla santita’ delle sue lotte giuste contro lo stato, quindi uno. Potrebbe dire erano giuste pure quelle di Matteo Messina denaro, col fatto che gente comelui sparava a chi gli rompeva le palle, e non per le ideologie di potere al popolo dove è giusto ammazzare uno che non ti rompe le palle ma solo perché la pensa differentemente da te
i terroni corrotti e omertosi sono sempre stati un cancro per l’Italia