I richiedenti asilo di Borgo Fiorito di Cavanella Po sono tornati ieri in piazza a protestare contro la qualità e la scarsa varietà del cibo, le lungaggini burocratiche alle quali sono sottoposti e l’esiguità del “pocket money” per le spese quotidiane.
Tra le richieste, anche le sigarette.
Qualche decina quelli che sono scesi in piazza. La protesta è rientrata dopo una mediazione con le Forze dell’ordine.
Adria, i #migranti hanno protestato per la “qualità del cibo” e “l’esiguità del pocket money”: tra le richieste, anche le sigarette. pic.twitter.com/6c01C5WJw4
— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 4, 2023
Questi invasori vanno eliminati dall’Italia.
Non è escluso che la protesta sia stata un’azione dimostrativa dopo che proprio Cavanella era finita sotto le luci dei riflettori a seguito delle risultanze della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
«La situazione a Cavanella Po è migliorata», aveva sottolineato il primo cittadino Massimo Barbujani la scorsa settimana in occasione dell’ultimo consiglio comunale rispondendo a un quesito posto dai banchi di Fratelli d’Italia dal consigliere Simone Ceccarello, che chiedeva quanti fondi fossero stati inseriti a bilancio sul fronte della videosorveglianza.
Sempre FdI aveva presentato una interrogazione sulla situazione di Cavanella Po, frazione finita la scorsa settimana anche sotto i riflettori della trasmissione “Fuori dal coro”. All’interrogazione sarà data risposta in uno dei prossimi civici consessi.
«Il via vai continuo di persone – ha sottolineato Barbujani – è diminuito. I continui pattugliamenti delle Forze dell’ordine e della nostra Polizia locale, su indicazione dell’assessore alla sicurezza Giorgio D’Angelo, si sono fatti notare e stanno producendo i primi frutti».
Il problema, legato allo spaccio di droga e prostituzione, con amplessi furtivi in auto anche sotto le finestre delle case, per i pochi residenti autoctoni di Cavanella Po (una cinquantina rispetto ai 130-140 stranieri ospitati a Borgo Fiorito), non è risolto per Barbujani ma è comunque monitorato.
«Il vero problema – ha spiegato – è dato dal fatto al Borgo Fiorito alle 19 chiude il servizio di guardiania e gli ospiti possono uscire indisturbati senza controllo. Io stesso ho visitato più volte Cavanella Po in queste due ultime settimane e mi sono fermato per alcune ore in paese».
Secondo quando raccontano invece i residenti il via vai si sarebbe placato durante il giorno, ma non di sera e di notte. «Gli unici dati positivi – dice un residente – sono dati dal fatto che si vede qualche pattuglia in più, ma non sappiamo quanto durerà, e che alcune aree sono state bonificate dal rifiuti». Barbujani ha voluto analizzare anche il problema delle videosorveglianza. «La verità – ha puntualizzato – è che quando ci siamo insediati delle 66 telecamere, ne funzionava solo la metà. Quelle malfunzionanti o rotte sono in queste condizioni da più di un anno. Nei giorni scorsi – ha continuato – dal momento che in campagna elettorale ci siamo spesi sul fronte della sicurezza, ho chiesto agli uffici se c’era la possibilità, pescando i soldi dal Fondo di riserva, di far funzionare almeno quattro telecamere, ad esempio i varchi all’ingresso di Cavanella Po. Mi è stato riferito che non era possibile per la capacità limitata del fondo».