Oggi gli amici di Iolanda piangono 368 clandestini non sbarcati a Lampedusa

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Prima di tutto: a noi interessa che non arrivino, se affondano sono cazzi loro. Non parliamo di diportisti che naufragano o di persone in fuga da una improvvisa calamità, parliamo di scrocconi invasori che devono essere respinti.

Oggi a Lampedusa la sinistra e i deviati di varia estrazione marciano alla testa dei clandestini sopravvissuti al cosiddetto ‘naufragio’ di qualche anno fa in acque maltesi. Una manica di disagiati.

Quando vi mostrano le immagini pietose di un barcone naufragato, pensate che anche Oseghale è stato su uno di quei barconi. Lui con altre migliaia di spacciatori, stupratori, assassini, ladri e scrocconi.

Oggi è il 3 ottobre.  Di nuovo. Il giorno in cui gli invasati dell’accoglienza piangono il mancato sbarco a Lampedusa di alcune centinaia di clandestini.

Oggi è il giorno in cui gli italiani, secondo i media di distrazione di massa e quell’assurda cosa che si fa chiamare governo, dovrebbero sentirsi in colpa per decreto: la colpa è la catena che chi comanda utilizza per tenere il suddito inchiodato alla croce.

I media di distrazione di massa si stanno scatenando col solito falso piagnisteo dei ‘migranti morti in mare’: come se li avessimo costretti noi a pagare migliaia di euro per ‘fuggire’ dalla noia in Nigeria e Pakistan per imbarcarsi in Libia.

Ma noi ce ne freghiamo. Noi siamo in lutto ogni qual volta un mezzo da sbarco carico di clandestini, meglio sarebbe definirli ‘invasori’, approda entro i nostri confini. E il lutto spesso si trasforma in totale disgusto per le immagini di presunti militari tutti intenti a facilitare l’invasione.

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E ancor più disgustosa è la propaganda che si costruisce su questi eventi, quando si verifica un incidente e dei clandestini muoiono in mare.

Si vorrebbe scaricare la colpa sugli italiani o sull’Europa perché non sono stati abbastanza solerti nell’accoglienza. A nessuna delle menti poco eccelse del giornalismo italiano sfiora l’idea che qui, l’unica colpa, sia degli stessi clandestini: sono loro che si mettono in viaggio, sono loro che pagano l’equivalente di una piccola fortuna per farlo.

Questa è gente che sa di non essere benvenuta né cercata, nei paesi nei quali è diretta, ma forza questi paesi all’accoglienza attraverso l’uso strumentale della pietà. E funziona.

Nei loro ‘carichi’, gli scafisti mettono sempre qualche donna – a proposito, ma non era ‘sessista’ definire la donna come ‘diversa’ dall’uomo? – e un gruppetto di bambini: come scudi umani. E i giornalisti sono sempre solerti a fare da megafono alla propaganda degli scafisti: “sono 300 ‘migranti’, tra loro anche donne e bambini”, è la frase tipo che accompagna ogni sbarco. Media che sono complici di questa invasione nel dare le notizie in ‘un certo modo’, nel nasconderne alcune, e nell’amplificarne altre.

Questa è gente che nel 99% dei casi, è stato dimostrato, non viene qui per fuggire da guerre, ma per spacciare o, al massimo, migliorare la propria posizione già ottima in patria: sennò non avrebbero i soldi per imbarcarsi. Legittimo per loro, dannoso per noi che dobbiamo mantenerli e subirne l’esportazione di crimini e degrado. Nonché l’effetto calmiere in un mercato del lavoro che, certo, non ne avrebbe bisogno.

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Non esiste alcuna responsabilità dell’uomo bianco rispetto a tutto quello che accade nel Globo. Questa ‘megalomania’ che vede in noi la colpa di ogni mancanza negli altri, è alla radice del fenomeno masochistico dell’accoglienza. Accoglienza che, in estrema sintesi, rende queste stragi molto più probabili. E’ infatti il menefreghismo alla Boldrini che genera le tragedie: quando c’erano i respingimenti non moriva nessuno in mare, perché nemmeno più partivano: bastò rimandare indietro qualche mezzo da sbarco. Capirono subito che non c’era più nessuna possibilità di guadagno, gli scafisti. Ma poi arrivarono i loro colleghi, gli scafisti ad honorem, Letta-Kyenge-Alfano-Renzi, e i clandestini hanno sentito il richiamo della foresta.

C’è poi il caso quasi umano di Alfano. Che arrivò a dire che la strage di cui sapete avvenne perché i clandestini ‘non avevano il satellitare’: ma cosa eri, un ministro degli interni, o un basista in Italia della mafia degli scafisti?

Il nuovo governo deve fermare l’invasione. Oppure sarà il tempo di formare milizie popolari. L’Italia è nostra. IL Pd è un partito illegale che ha nel proprio stato l’idea di trasformare l’Italia in una cloaca multirazziale. L’invasore deve essere respinto.