Il lato peggior di Meloni è la sua sudditanza culturale alla sinistra moderna. Si affretta a rassicurare chi mai la voterà e una minoranza iperattiva sui media. Sveglia, c’è tutto un mondo fuori dai salottini romani. E a quel mondo delle “migranti incinte” fotte sega. Anzi, quel mondo sa che sono la più grande minaccia la nostro futuro. Quella minaccia la portano nel grembo.
Le nigeriane incinte sul lavoro potranno continuare a sbarcare ed essere mantenute praticamente a vita dai contribuenti italiani. Il nuovo decreto non prevede alcuna stretta per questa categoria di scrocconi che vengono a partorire gratis e poi a riscuotere assegni e sussidi.

Nessuna stretta nel decreto atteso domani in Consiglio dei ministri sulle migranti incinte che sbarcano in Italia. “È priva di ogni fondamento – precisano fonti di Palazzo Chigi – la notizia, riportata da alcuni organi di stampa, secondo cui le donne in gravidanza con il nuovo decreto migranti sarebbero eliminate dalle categorie ritenute vulnerabili a cui riservare accoglienza particolare. È invece esattamente il contrario”.
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“La specifica di ‘in stato di gravidanza’, all’articolo 17 comma 1 – precisano dal governo – viene soppressa in quanto si prevede una tutela particolare, tra le categorie ritenute vulnerabili, per tutte le donne che sbarcano in Italia. Quindi, ovviamente, anche ma non soltanto delle donne in stato di gravidanza. Si tratta di un forte rafforzamento, quindi, della tutela delle donne migranti”.
Oltre alla tutela per chi viene a partorire i nostri futuri sterminatori, il decreto prevede anche cose buone.
Per prima cosa, il dl prevede la possibilità di espellere “i titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo” nel caso in cui vi siano “gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato”. L’allontanamento dal territorio nazionale deve essere disposto dal ministero degli Interni, nella figura del prefetto, dopo averne dato preventivamente notizia al presidente del Consiglio e al dicastero per gli Affari Esteri. Contro la decisione delle autorità è possibile presentare ricorso. L’applicazione di questa disposizione è prevista, dunque, solo per “stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio da almeno cinque anni, inseriti nel contesto lavorativo e sociale, cui è stato rilasciato il particolare status di soggiornante di lungo periodo che, in taluni settori, consente di beneficiare del medesimo trattamento riconosciuto ai cittadini italiani”.
Per quanto riguarda i minorenni non accompagnati, il nuovo decreto legge prevede che il prefetto, nel caso in cui non vi sia la disponibilità di strutture apposite, possa “disporre la provvisoria accoglienza del minore di età non inferiore a sedici anni in una sezione dedicata nei centri ordinari, per un periodo comunque non superiore a novanta giorni”. Inoltre, per far fronte all’enorme numero di migranti che si dichiara minorenne, il dl prevede l’espulsione dal territorio nazionale dei condannati per il reato di falsa attestazione di età.
Stretta anche sulle domande di protezione internazionale. Nella bozza, infatti, si legge che uno straniero potrà vedere sospesa la sua richiesta, con possibilità di fare istanza di riapertura entro un massimo di dodici mesi. Se però lo straniero non dovesse presentarsi alla polizia per la verifica dell’identità e la formalizzazione della domanda, la richiesta di protezione precedente non verrà presa in considerazione e la procedura non sarà avviata. Sono previsti anche aumenti ai controlli sulle domande di visto in ingresso nel nostro Paese, con lo schieramento fino “a 20 unità di personale dei ruoli degli ispettori o dei sovrintendenti della polizia di Stato” presso le rappresentanze diplomatiche o gli uffici consolari.