Raccoglieva soldi contro la “violenza sulle donne” e poi stava con un marocchino. Non commentiamo.
Un altro marocchino.
L’immigrato di 45 anni è marocchino e avrebbe avuto una relazione con la donna: è accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione.
L’immigrato è stato bloccato dagli agenti della Squadra Mobile nel suo appartamento a pochi chilometri dal luogo del delitto e ora si trova ora nel carcere di Regina Coeli. E’ accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione.
Dai primi accertamenti la donna è stata accoltellata più volte all’addome, ma i poliziotti non hanno ancora rinvenuto l’arma del delitto. Il cadavere è stato rinvenuto ieri alle 17.00 in un lago di sangue nell’androne del palazzo di via Giuseppe Allievo, in zona Trionfale, dove l’infermiera viveva con l’anziana madre.
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La donna, separata, aveva due figli e viveva assieme alla madre anziana nell’appartamento del palazzo in cui è stata trovata morta. A raccontarlo i residenti del quartiere. Un gruppo di persone, infatti, ieri si è radunato attorno al civico 61 di via Allievi. «Io vivo nel palazzo, penso che vivesse qua con la madre – ha raccontato una residente -.
Da quello che so ha due bambini ed è separata. Mio marito ha sentito urlare ‘aiutò intorno alle 17 ma quando si è sporto dal balcone non ha visto nulla. Quando è uscito per andare a lavorare è passato davanti all’ascensore e ha visto un corpo disteso ma già era coperto con un telo».