Sulla vicenda indaga la squadra mobile, che sta valutando una serie di ipotesi anche se alcuni testimoni avrebbero fatto riferimento a continue liti avute dalla donna con un compagno di etnia magrebina, secondo quanto riferiscono alcuni suoi conoscenti.

C’è un africano sospettato per il cosiddetto femminicidio della 52enne infermiera ammazzata a Roma: si tratterebbe di un ex della donna.
L’africano risulta al momento irreperibile a differenza dell’ex marito della donna che, invece, sarebbe già stato sentito. L’africano non sarebbe l’unico sul quale sono puntate le indagini ma sarebbe l’unico che non si trova.
La donna, che era separata, viveva con le sue due figlie assieme alla madre anziana di circa 80 anni nell’appartamento del palazzo in via Giuseppe Allievo, luogo in cui è stata uccisa, che fa parte del quadrante a nord ovest della capitale. In occasione del suo compleanno, nel 2018, sul suo profilo Facebook Rossella aveva chiesto come regalo di organizzare una raccolta fondi affinché ci fossero donazioni “alla Casa delle donne per non subire violenza”.
Intanto frequentava un immigrato. Geniale.
“Ho sentito le urla, una chiamata di aiuto e poi più nulla. La conoscevo: era una donna molto riservata e che metteva al primo posto il lavoro. Per lei era una missione”, ha raccontato all’AGI una donna di circa 40 anni vicina di casa dell’infermiera.
La donna è la 78esima vittima dall’inizio dell’anno, una ogni tre giorni, secondo l’ultimo report del Servizio analisi criminale della Polizia. Nella grande maggioranza dei casi l’assassino è un immigrato. Solo pochi giorni fa a Foggia un marocchino ha ucciso la tabaccaia Franca.
Vedremo se, anche in questo caso, l’assassino sarà uno di loro. Statisticamente cambierebbe poco. Ci siamo francamente rotti di essere accomunati come maschi a quelli con la pelle scura che uccidono le donne.
Cazzi suoi. Mi dispiace per sua mamma, che è invalida.