Una studentessa a Milano è stata violentata, nel giorno del suo 16esimo compleanno, da un marocchino. Nel mentre, Meloni organizza ponti aerei da Lampedusa per trasferire nelle città del centro e del nord altri 2mila clandestini. Dopo 10 mesi di governo possiamo fare un bilancio?
Stava tornando a casa, la notte del suo 16esimo compleanno. All’improvviso un IMMIGRATO la avvicina. Lei lo conosce di vista e ha subito timore. E infatti l’immigrato la prende, la blocca e le trascina nell’androne del palazzo. È qui che la vittima rimane in balia del suo aguzzino e viene stuprata.
Tutto avviene a Pioltello, tra i palazzoni popolari del quartiere «Satellite». Luogo diventato un simbolo in questi anni di degrado, spaccio e delinquenza: un quartiere multietnico. Lo schifo per antonomasia.
Una studentessa che proprio quella notte ha festeggiato il suo compleanno. Sta tornando a casa a piedi. Anzi, è quasi arrivata, mancano poche centinaia di metri. È qui che in strada viene avvicinata dal suo aguzzino. Anche lui è un ragazzo del quartiere, si chiama Younes M., ha 28 anni ed è nato in Marocco. Non ha un lavoro, campa di espedienti e di spaccio, come confermeranno poche ore dopo le indagini dei carabinieri.
Solo quando tutto è finito e il 28enne si allontana, lei riesce a chiedere aiuto. Chiama un’ambulanza e racconta di essere stata stuprata. I soccorritori la portano al Soccorso violenza sessuale della Mangiagalli di Milano. I medici riscontrano i segni della violenza mentre i carabinieri della compagnia di Pioltello iniziano le prime indagini.
Gli investigatori ascoltano il racconto della 16enne insieme alla madre. La giovane, nonostante lo choc riesce a dare dettagli decisivi: descrive il ragazzo, i vestiti che indossa, orari e luoghi in cui è avvenuta la violenza. In una manciata di ore i carabinieri riescono a individuare il presunto responsabile. L’elemento che fa accelerare le indagini arriva dalle immagini delle telecamere che mostrano un giovane con gli stessi abiti descritti dalla vittima.
Quando è ormai mattina i carabinieri perquisiscono casa sua. Dentro trovano droga — una trentina di grammi di hashish divisi in dosi — e un bilancino. Motivo per il quale scatta l’arresto in flagranza. Ma ci sono anche i vestiti e la biancheria usati durante la violenza, reato per il quale viene denunciato in attesa di completare la raccolta di tutti i filmati e la prima informativa in procura sul tavolo dei pm del dipartimento Tutela fasce deboli guidati dal procuratore aggiunto Letizia Mannella.
Stuprassero anche il procuratore forse si inizierebbe con il rimpatrio forzoso in Africa….. Ma fino a quando toccherà ai comuni mortali… Aspetta e spera