Accerchiati, immobilizzati all’esterno della loro auto e picchiati dal branco di africani.

Vittime due giovanissime coppie di fidanzati di Pontecorvo, finiti in ospedale con escoriazioni e contusioni su varie parti del corpo.

I fatti risalgono a poco dopo le 23.45 di giovedì scorso, quando due sorelle, accompagnate dai rispettivi fidanzati, si trovano in piazza. Improvvisamente le vittime vengono accerchiate da una decina di coetanei africani che, in pochi minuti, dopo aver pronunciato qualche parola si scagliano con violenza contro i quattro italiani a calci e pugni e poi fuggono.

«E’ stata un’aggressione senza motivo», racconta una delle ragazze coinvolte. «Ci trovavamo in piazza De Gasperi, stavamo prendendo l’auto per andare via, ma ad un certo punto siamo stati accerchiati. Erano in dieci, forse dodici ragazzi di origini straniere, non sappiamo bene la nazionalità, forse egiziani. Siamo stati picchiati senza motivi. E’ stato davvero brutto», dice.
I giovani del posto hanno fatto ricorso alle cure ospedaliere: chi con contusioni alle braccia e chi con occhi neri. «Sono ancora sotto choc, non è possibile uscire per trascorrere una serata in compagnia e tornare a casa dopo essere stati picchiati senza motivo in piazza», ha aggiunto la giovane.

Sono i migranti regolari della Meloni. Ne stanno arrivando altri 500mila.

Il fatto è stato segnalato subito ai carabinieri del capitano Bartolo Taglietti e del tenente Giovanni Fava che già dalla notte di giovedì si sono messi sulle tracce del gruppo di giovani stranieri: sono state eseguite ispezioni e raccolti elementi di dettaglio. Ora s’indaga sull’identificazione degli autori dell’aggressione anche attraverso il riconoscimento protetto.

Ai ragazzi aggrediti è arrivata la solidarietà da parte di molti coetanei del posto. Nel frattempo i familiari dei ragazzi, ma anche tanti cittadini del centro lanciano un appello. «Siamo abituati a sentire che certi episodi di violenza accadono solo nelle grandi città o comunque lontano da noi, ma, con tutta evidenza, certi atteggiamenti sono anche in casa nostra: serve maggiore consapevolezza a tutti i livelli e bisogna intervenire. La violenza va fermata sul nascere».

No. Solo la violenza ferma la violenza.