E lo ha fatto di notte, senza neanche dirlo ai propri elettori. Ai quali aveva promesso fantomatici blocchi navali e meno immigrati: “Se ci serviranno”, disse la bugiarda, “li prenderemo tra gli italiani in Sudamerica”.
E’ stato un blitz e, di certo, non è stato un caso. Il tanto atteso decreto flussi, annunciato in quelle che poi si sono rivelate le attuali dimensioni (500.000 posti in tre anni) mesi fa dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida poi costretto a smentire se stesso, è stato approvato dal consiglio dei ministri giovedì sera. In sordina, senza che trapelasse che all’ordine del giorno c’era il provvedimento la cui portata è certamente senza precedenti in Italia.
Gli italiani non devono sapere.
Per l’esattezza 452mila in tre anni. Più i 122mila del 2023 (84mila stagionali e 38mila no). Fanno 574mila in 4 anni. Non è ancora specificato quanti dei 452mila dei prossimi tre anni siano stagionali. Questo fa una enorme differenza. Si presume i numeri siano simili al 2023.
Ma vediamo se è davvero una portata senza precedenti. Il record va al governo Prodi che in tre anni fece entrare un totale di quasi 1,2 milioni di immigrati. E quasi tutti non stagionali. Anche l’ultimo governo Berlusconi fece del suo peggio, ma erano per la maggior parte stagionali.
Ovviamente, dai dati dei grafici sono esclude le varie sanatorie. L’ultima del governo Conte II e la più drammatica del governo Berlusconi II.
Se guardando i dati vi chiedete da dove sono arrivati negli ultimi anni tutti gli immigrati che vediamo in giro, visto che non ci sono stati ingressi considerevoli via decreti flussi per lavoratori non stagionali, la risposta: ricongiungimenti familiari. Ne entrano 200mila l’anno in questo modo.
Un governo serio, prima di pubblicare un decreto flussi per fare contenti i finanziatori del proprio partito, avrebbe abrogato i ricongiungimenti familiari.