Guerriglia, 50 ospiti centro accoglienza armati di bastoni assaltano bus: “Noi viaggiamo gratis”, sono minori

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E’ l’accoglienza diffusa della Meloni e soci. Cinquanta energumeni spacciati per ‘minori’ in un paese di 650 abitanti. Che scendono armati di bastoni per massacrare autista e cittadini che non subiscono le loro angherie.

E abbiamo un sindaco che possiamo definisce sono deficiente – nel senso che in lui c’è mancanza di comprendere la realtà – che si rivolge a ‘Sua Eccellenza il Prefetto’. Sua eccellenza sto cazzo. I prefetti, a cominciare da quello addormentato al Viminale, sono il braccio armato dell’invasione. Parassitano la comunità riempiendoci di invasori.

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Il fatto riguarda una trentina di ragazzi ospiti di una cooperativa che si occupa di gestire minori stranieri non accompagnati al centro nei mesi scorsi di episodi di aggressione al personale delle Autolinee varesine sia a bordo, sia alla stazione capolinea più gettonata, vale a dire quella di Luino. Ma questa volta il fatto di essere stati ripresi dal conducente a cui sono state rivolte pesanti parole da parte dei giovani non è andata giù ad alcuni adulti presenti in un vicino bar, che sono intervenuti. Dal canto loro i giovani (tre) coinvolti nell’episodio hanno chiamato gli amici «che sono scesi in paese armati di bastoni e manici di scope», ha spiegato la sindaca. Sono stati chiamati i carabinieri che hanno placato gli animi: «Erano scene da guerriglia urbana e adesso i miei concittadini sono parecchio spaventati, coi bimbi che non vogliono più giocare nei giardini del paese. In giro c’è un’aria pesante, si percepisce voglia di rivalsa».

La situazione riguarda un paese di 650 residenti dove nell’ex convento dei frati carmelitani vengono ospitati una cinquantina di giovanissimi stranieri che arrivano in gran parte da Como, uno dei luoghi caldi della frontiera di terra cui quotidianamente si assiste ad attività di polizia che ha lo scopo di identificare e fermare persone che senza titolo cercano di spingersi oltre il confine.

Fuori dall’episodio di sabato (senza conseguenze per l’autista del pullman che è stato visitato dal personale sanitario), la sindaca di Cassano Valcuvia definisce «pesante» quanto sta accadendo al territorio che amministra. «Dal momento che subiamo, senza avere praticamente nessuna voce in capitolo su decisioni che impattano fortemente sulla nostra comunità – dice il Primo Cittadino – che si trova ad affrontare un incremento anche del 10 per cento della popolazione che fatica ad integrarsi poiché, spesso assistiamo ad un veloce ricambio di questi giovanissimi, praticamente in transito».

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Provincia Marco Magrini che ha chiesto un incontro urgente col prefetto di Varese Salvatore Rosario Pasquariello che ha posto la questione all’ordine del giorno del prossimo tavolo per l’ordine e la sicurezza provinciale. Al momento non risultano denunce sull’accaduto. «Cassano Valcuvia non può essere lasciata sola a combattere contro gravi episodi di violenza – dice Magrini -, bisogna intervenire subito. L’ho comunicato al Prefetto di Varese sempre attento ed efficace rispetto a dinamiche che riguardano la sicurezza e l’ordine pubblico. Non c’è tempo da perdere e non a caso Sua Eccellenza ha subito fissato un incontro con il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica il 23 giugno prossimo alle 11.30. Lo ringrazio sentitamente per la sensibilità mostrata».




4 pensieri su “Guerriglia, 50 ospiti centro accoglienza armati di bastoni assaltano bus: “Noi viaggiamo gratis”, sono minori”

  1. Se i Sacri Confini della Madrepatria fossero sigillati quanti Italiani sarebbero ancora vivi?
    Se i Sacri Confini della Madrepatria fossero sigillati quante Italiane non sarebbero mai state, pestate, rapinate, sequestrate, stuprate, trucidate?

    1. La maggior parte di quelli trucidati che tu rammenti, li volevano, credimi, la stragrande maggioranza facevano parte purtroppo di quella vastità di buonisti pietisti (donne al 99%) che li hanno voluti e che “Poverini vanno aiutati…” Per colpa loro poi ci rimettono anche quelli che giustamente non li vogliono e li odiano.

      1. È lo stesso ragionamento dei vaccini, prima si punturano alla follia e poi vanno a prendersela con quelli che se ne fregano, perché se ti ammali con 4 dosi di merda la colpa è di quello che sta bene con zero dosi! Prima vogliono i negri e poi si lamentano che nessuno li difende dai negri.

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