Mafia nigeriana padrona del quartiere, chi si ribella è “razzista”: unica soluzione è rastrellare

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Grande soddisfazione per noi del Quartiere Giardino per le condanne inflitte ai capi e affiliati della mafia nigeriana. Ma anche grande rammarico e sconcerto per essere stati troppo a lungo abbandonati da chi aveva il dovere (e il potere) di garantire la sicurezza dei propri cittadini proteggendoli da una criminalità che, anno dopo anno, fagocitava i quartieri e la città. Le nostre lamentele, le tante firme prima furono ignorate, poi sminuite classificandole a percezioni, ma quando si trasformarono in proteste pacifiche con il sostegno dei comitati di quartiere (C. Battisti, Piazza Castellina dottor Giuliano Zanotti, Gad Sicura, Insorgenti) ecco che noi residenti diventammo razzisti rompiscatole e perfino fascisti. Un plauso a tutte le forze dell’ordine che non ci hanno mai abbandonato e alla magistratura che ha ben compreso la pericolosità del fenomeno mafioso.

La mafia nigeriana, letteralmente padrona del quartiere Gad , è stata definitivamente sconfitta. Il precedente governo della città aveva sottovalutato i ripetuti segnali provenienti dal quartiere, minimizzando l’esistenza di malavitosi. La magistratura dopo 20 mesi ha emesso un severo verdetto. Grazie alle forze dell’ordine e all’attuale Sindaco per aver reso un quartiere malfamato finalmente vivibile.

Se pensate che sia una questione giudiziaria, siete illusi. Purtroppo è una questione demografica risolvibile solo demograficamente: con rastrellamenti, chiusura dei porti, abrogazione ricongiungimenti familiari ed espulsioni di massa. Altrimenti ne arriveranno altri. Sono milioni. E sono tra noi. E centomila nigeriani sono sbarcati solo con Mare Nostrum. Figuriamoci quanti sono i soldati della Mafia Nigeriana.

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Ma ecco il delirio di un criminologo:

“Ferrara gli dava la possibilità di rimanere ‘sottotraccia’. In città non c’era ancora una forte attenzione delle autorità giudiziarie per questi fenomeni. Secondo, in città la domanda di droga è alta, essendo sede di un’Università importante con iscritti in costante crescita”.

“La mafia è un fenomeno sociale, economico e politico. Una sentenza non basta a sradicarla. Si riorganizzeranno, qui o altrove. I giudici hanno fatto il loro lavoro. Ora tocca alla società e alla politica lavorare per ridurre il rischio con interventi sociali, aggredendo la domanda di droga e creando ponti con la comunità nigeriana“.

I mafiosi di casa nostra ce li dobbiamo tenere, anche se qualcuno li mandava al confino, vero, non come quello di oggi che serve solo a diffonderla anche in territori vergini. Ma quelli stranieri possiamo semplicemente rispedirli indietro: muri, non ponti. Chi parla di ponti andrebbe denunciato per offesa al pudore.




3 pensieri su “Mafia nigeriana padrona del quartiere, chi si ribella è “razzista”: unica soluzione è rastrellare”

  1. Un ponte possiamo aprirlo con popoli fratelli come i russi,non con popoli lontani anni luce da noi e che ci odiano pure.

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