Figli immigrati hanno licenza di rubare: il baby marocchino che terrorizza la città

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Le milizie afroislamiche distribuite sul territorio ‘grazie’ ai famigerati ricongiungimenti familiari sono pronte a scatenare sempre nuove violenze. E’ il risultato di anni di ricongiungimenti familiari. Se non verranno abrogati, tra qualche anno saranno troppi per essere fermati.

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E se non torniamo allo ius sanguinis, ci saranno i loro parenti come poliziotti e carabinieri: e allora saranno di nuovo Marocchinate. O pensate che Mohammed Sr. arresterà Mohammed jr?

La sua vertiginosa ascesa criminale sulla scena milanese ricorda sinistramente quella di Bilal, anche se nel suo caso non è stato necessario ricorrere a plurimi accertamenti medici per stabilirne l’età anagrafica e decretarne l’eventuale punibilità: dai controlli risulta nato in Marocco nel gennaio del 2009, e di conseguenza imputabile per la legge italiana.

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È comparso in città a inizio maggio, e solo il mese scorso ha collezionato quattro denunce e due fughe da una comunità per minori non accompagnati di via Aldini in cui il Tribunale lo aveva collocato. Giovedì sera ha colpito ancora, alla fermata Porta Venezia della metropolitana. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri del Radiomobile, il giovanissimo nordafricano ha aggredito all’improvviso un diciannovenne italiano che stava aspettando il treno: nonostante la presenza di altri passeggeri in banchina, si è avvicinato e gli ha strappato dal collo un paio di catenine d’oro.

Il derubato l’ha inseguito, riuscendo ad afferrarlo per la maglietta: a quel punto, il quattordicenne si è voltato e gli ha svuotato in faccia una bomboletta di spray al peperoncino. Il baby rapinatore ha salito di corsa le scale che portano al mezzanino, dove ha trovato ad attenderlo i militari del pronto intervento. Il diciannovenne, asmatico, ha accusato una crisi respiratoria dovuta all’agitazione e all’inalazione della sostanza urticante, ma col passare dei minuti si è rapidamente ripreso. Il suo aggressore è stato ammanettato per rapina aggravata e portato al carcere Beccaria.

Non basta: gli accertamenti in banca dati hanno fatto emergere che i due allontanamenti non autorizzati dal centro d’accoglienza avevano generato un aggravamento di una precedente misura cautelare; di conseguenza, è stato arrestato anche per quel motivo. Maglietta e pantaloncini, l’adolescente aveva con sé solo lo spray, un pacchetto di sigarette e un accendino e ha mostrato indifferenza quando gli investigatori dell’Arma gli hanno notificato i provvedimenti concordati con l’autorità giudiziaria. La prima denuncia, per violazione di domicilio, risale al 4 maggio. Dieci giorni dopo, è stato bloccato per furto con strappo. Il 21 maggio, altra denuncia per rapina e ricettazione. E il 30 maggio l’ultimo precedente prima di giovedì, per la ricettazione di una tessera poste pay risultata rubata.




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