Migrante chiama operatrice del centro accoglienza 1.486 volte in una notte: “Ho bisogno di sesso”

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Doveva essere un semplice rapporto professionale, tra un’operatrice di una cooperativa attiva nell’accoglienza e un giovane che lei seguiva nel suo percorso di integrazione. Per due anni, in effetti, così è stato. Poi le cose hanno iniziato a prendere una piega diversa, secondo quanto raccontato dalla donna: tanto che a un certo punto il ragazzo ha cominciato a farle dichiarazioni d’amore insistenti, seguite da telefonate a tutte le ore e pedinamenti. «Il culmine in una notte ad agosto, in cui ho ricevuto 1.487 chiamate», ha ricordato davanti al giudice l’operatrice.

Questo per due anni se l’è spassata a spese nostre, “seguito nel suo percorso di integrazione” da una donna. Ovviamente voleva il servizio completo.

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Come dargli torto, avrà pensato fosse suo diritto, visto che in questo paese basta sbarcare per finire in hotel con le schiave italiane che ti seguono nel tuo ‘percorso di integrazione’.

E come lui ce ne sono centoventimila:




3 pensieri su “Migrante chiama operatrice del centro accoglienza 1.486 volte in una notte: “Ho bisogno di sesso””

  1. 🤣🤣🤣effettivamente non aveva torto, con tutte le troie italiane a disposizione cosa ci si può aspettare? di cosa stiamo parlando?
    integrazione!!!! ma quale integrazione?
    andate in africa affanculo e li integrate li a vostre spese e con il vostro culo e figa….

    1. e sta troia credete che in nessuna delle 1400 e passa chiamate non abbia mai riposto??
      solo una troia puo fare la schiava di un negro! bene ti sta!

I commenti sono chiusi.